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simbruini

  • Da Campo dell'Osso a Livata

    Il sentiero che da campo dell'osso porta a Livata

    Escursione: Da campo dell'osso all'anello di Livata
    Luogo:Monti Simbruini - Campo dell'osso
    Condizioni Meteo :Soleggiato
    Difficoltà: Escursione semplice e adatta a tutti.
    Durata:1,30h - Sola andata, 4,6 km
    Panorama:2/5 - Bella passeggiata tra i boschi di faggio.
    Avvistamenti : No
    Passeggino:No

    4.6 km, 01:41:42

     

    Una facile passeggiata da fare con i bambini sui monti Simbruini è quella che ci permette di raggiungere l'anello di Livata, quello con i giochi per intenderci, partendo da Campo dell'Osso.
    Va subito fatta una premessa. Bisogna avere 2 auto, quindi essere li con amici, oppure avere qualcuno che porti giu la macchina da campo dell'Osso, altrimenti sarà obbligatorio tornare su a piedi a riprenderla.
    Fatta questa doverosa premessa, zaino in spalla e partiamo.
    Non è necessario che i bambini siano super allenati. La strada è pianeggiante il primo tratto, e tutta in discesa nel secondo. Passando però tra rocce su un sentiero abbastanza sdrucciolevole è necessario avere scarpe adatte per evitare rovinose cadute.

    I bei boschi di faggio dei Simbruini

    La parte sdrucciolevole del sentiero

    Lasciata l'auto alla partenza dell'anello di sci di fondo, a Campo dell'Osso, si seguono le indicazioni per Livata, camminando dolcemente in pianura tra i boschi di faggio e radure che ogni tanto si aprono lasciandoci ampio respiro.
    La segnaletica, sempre ben presente, ci indica Livata e il Passo delle Pecore senza possibilità di sbagliare. Bisogna solo fare attenzione in un tratto in cui si costeggia il bosco, appena dopo il cartello con l'indicazione "Passo delle Pecore", e cercare sugli alberi la segnaletica, per evitare di finire troppo fuori sentiero.

    Raggiunto il passo, con le indicazioni per Campo Buffone (a destra), Monte Calvo (dritto), e Livata (sinistra), prendiamo ovviamente la direzione per Livata e cominciamo a scendere per il sentiero.
    La discesa come detto non è difficoltosa, ma ci vogliono le scarpe adatte.
    Raggiunto un vecchio fontanile si intravede una strada sterrata, andiamo a sinistra. Questa sterrata passa dietro il campeggio dell'anello e in 15 minuti ci porta di fronte al parco giochi di Livata, dove termina l'escursione.

     

  • Da Campo dell'Osso al rifugio di Camposecco

    L'arrivo alla piana di Camposecco, teatro dei film spaghetti western come Tinità.

    Escursione: Da Campo dell'osso al rifugio di Camposecco e ritorno ad anello
    Luogo:Monti Simbruini - Campo dell'osso
    Condizioni Meteo :Nuvoloso - piovoso - neve
    Difficoltà: Escursione lunga. Facile e tutta in discesa fino al rifugio, si recupera tutto il dislivello tornando alle vedute.
    Durata:5h - Giro ad anello di 18km
    Panorama: 3/5 - Bella passeggiata con arrivo alla piana di camposecco, teatro dei nostri spaghetti western come Trinità.
    Avvistamenti : No
    Passeggino:No.

    17.9 km, 04:58:41

    Questa escursione ci porta dal piazzale di Campo dell'Osso, poco sopra Livata, fino ai prati della piana di camposecco, passando per i boschi e le faggete dei monti Simbruini.
    Si parte presto, il giro è lungo, quindi se come noi si fa d'inverno è bene stare verso le 9 alla partenza delle piste da fondo di campo dell'osso.
    Da qui comincia tutta in piano l'escursione che segue il tracciato del sentiero già visto prima che dal passo delle pecore porta all'anello di Livata. Entriamo dunque nella faggeta, seguiamo le indicazioni sempre presenti sul sentiero e arriviamo ad un bivio con l'indicazione "Passo delle Pecore". Continuiamo costeggiando la faggeta, entrando e uscendo dagli alberi, e qui è bene fare molta attenzione ai segnali sugli alberi o si rischia di finire fuori percorso.
    Usciti dalla faggeta e raggiunto il passo delle pecore, troviamo una ulteriore segnaletica. A sinistra andiamo all'anello di Livata, a destra proseguiamo per Campo Buffone che attraversiamo in una fantastica radura per poi preseguire e rientrare più avanti tra gli alberi.

    Il sentiero comincia a scendere verso la piana di camposecco

    Qui il sentiero, che fino ad ora è stato pianeggiante, comincia a scendere verso la piana di Camposecco, sempre in mezzo ai faggi. Quando gli alberi cominciano a diradarsi e si intuisce l'arrivo nella piana abbiamo fatto metà percorso. Infatti il rifugio di Camposecco (che è solo un rifugio per la notte) si trova proprio in fondo alla piana, si intravede piccolo in lontanza.
    Soffermiamoci un attimo sul posto in cui ci troviamo. Una grande radura circondata da boschi di faggio, con piccole collinette piene di spuntoni rocciosi. Per i ragazzi degli anni '70 questo era il far west dei film spaghetti western e a rendere famoso questo posto è stato il film Trinità, con la coppia Bud Spencer e Terence Hill.
    Fatta una breve pausa e salutati i ragazzi che hanno passato la notte nel rifugio riprendiamo la marcia, che stavolta non sarà tutta pianeggiante perché dobbiamo riconquistare il dislivello perso all'andata e salire fino sotto al monte Autore (1.854m) in località "le Vedute".

    Il rifugio di camposecco

    Gianluca fa da staffetta tra neve e nebbia

    La salita comincia dolcemente, poi salendo la nebbia si fa più fitta e la neve fa il resto, abbassando la visibilità senza però diventare mai problematica. Quando raggiungiamo "le Vedute" ormai la visibilità è molto bassa, ma la parte dura del percorso l'abbiamo già fatta e non ci resta che seguire la strada sterrata passando per l'osservatorio e superando gli impianti da sci di Monna dell'Orso per raggiungere infine il punto di partenza, con il gps che segna ben 20km.

    Il video dell'escursione

     

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