La prima domenica di Marzo il tempo è clemente e ci concede un'uscita. Prendiamo la salaria puntando direttamente Tuscania, ma arrivati a sutri decidiamo di fermarci per il cambio pannolino e vista l'ora tarda (siamo partiti alle 11) di mangiare un boccone. Vorremmo dedicare più tempo alla visita agli scavi ma il fango è ovunque e risulta difficile persino avanzare con il passeggino. Cosi ci limitiamo a visitare il solo anfiteatro romano, che rappresenta comunque il monumento antico più famoso di Sutri. (hanno fatto anche entrare la cagnolina, per chi volesse andare con il cane)
Cosi continuiamo verso Tuscania di cui avevo sempre sentito parlare bene, ma dove per un motivo o per l'altro, non ero ancora mai stato. Quando ci si avvicina alla città passando per le bellissime strade della Tuscia lo spettacolo è davvero notevole. Una città il cui nome ha diverse origini. Alcuni sostengono che derivi dal latino Tus-Cana, ossia dodici cuccioli di cane, che furono ritrovati da Ascanio, il figlio di Enea, in quel luogo dove decise di fondare la città.
Fortunatamente il parcheggio la domenica non si paga, scarichiamo di nuovo la piccola ma spaziosissima Renault Twingo da carrozzini, pannolini, macchine fotografiche e attraversiamo l'arco che ci porta dentro le mura. Le strade sono semideserte, e il silenzio è spezzato ogni tanto dal vociare dei tavoli dei ristoranti. Camminiamo fino a raggiungere la Fontana delle Sette Cannelle, passando attraverso il bellissimo parco della Torre di Lavello da cui si può ammirare la bellezza della Tuscia.
Lasciata Tuscania puntiamo verso l'ultima tappa della giornata, Capodimonte, un piccolo paesino sul lago di Bolsena. Quando la mattina ho guardato la mappa mi sono accorto che era l'unico paese con un promontorio sul lago. Capodimonte è davvero carina. Non sono riuscito a vedere il centro ma piuttosto abbiamo visitato il piccolo porto turistico ed il lungolago dove insieme a noi c'erano altre centinaia di persone che probabilmente hanno approfittato anche loro della giornata di sole per fare due passi. Un caffè, una passeggiata tra gli alberi e qualche fotografia al lago. E' già ora di tornare a casa.
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