Pictures of my travels

trekking

  • Anello dei laghi di Fusine

    {jcomments on}Escursione: Poco dopo l'inizio della strada a pedaggio (4€) sulla destra.
    Luogo: Fusine in Valromana
    Condizioni Meteo : Soleggiato
    Difficoltà: Escursione piacevole e poco impegnativa
    Durata: 5h circa soste comprese
    Panorama: 4/5 – I laghi di Fusine sono spettacolari
    Avvistamenti : No
    Passeggino: No - In alternativa potete salire con l'auto raggiungendo entrambi i laghi, e fare quindi la strada asfaltata con i passeggini.

     

    5.1 km, 05:29:11

    Lago Inferiore di Fusine

     

    Raggiunta la località Fusine in Valromana, e seguite le indicazioni per i laghi di Fusine, potete scegliere di parcheggiare l'auto prima del tratto a pedaggio, 4 euro tutto il giorno, oppure proseguire e parcheggiare lungo la strada o direttamente sui laghi.
    Io ho parcheggiato l'auto pagando i 4 euro, errore commesso perché non conoscendo il posto non sapevo che appena entrati nella parte a pedaggio partiva un comodo sentiero che in 15 minuti avrebbe portato al lago inferiore. Difatti ho parcheggiato lungo la strada poco dopo l'ingresso, in prossimità di un ponticello che portava sul comodissimo sentiero.

    Lago Superiore di Fusine

    Una meritata sosta

    Il primo lago, quello inferiore, è davvero bello, si può fare tutto il giro per un comodo e mai impegnativo sentiero, ma stretto, troppo stretto, in questi tempi di Covid. A metà giro si prende il sentiero che sale lievemente e porta, passando per un bosco fitto e rigoglioso, al secondo lago, il superiore, che offre una vista sulle vette slovene che si specchiano nelle sue limpide acque. Anche qui c'è la possibilità di fare tutto il giro o prendere il bivio per il rifugio zacchi. La sosta sotto l'ombra dei pini o su qualche roccia a ridosso delle acque limpide del lago è obbligatoria.

    Il giro prosegue, si ritorna per un altro sentiero al lago inferiore, stavolta siamo sulla sponda opposta, e da li si chiude il giro riprendendo il piccolo sentiero a ridosso del fiume che in 15 minuti ci riporta all'auto.

  • Anello Malga Priu e Rifugio Gortani

    {jcomments on}Escursione: Si sale alla malga Priu per scendere ad anello verso il rifugio Gortani
    Luogo: Val Rauna, sopra Ugovizza
    Condizioni Meteo : Soleggiato - Variabile
    Difficoltà: Escursione senza alcuna difficoltà, che è possibile fare su una comoda carrareccia 
    Durata: 4.00h 
    Panorama: 3/5 – Bello il paesaggio che si vede dalla malga Priu, se non il migliore della zona
    Avvistamenti : No
    Passeggino: Si, meglio se da trekking con ruote adatte a sassi grandi ma dovete fare solo la strada bianca!

    La malga Priu vista dalle case in legno sugli alberi

    5.1 km, 04:19:10

     

    Tra le malghe del Puanina Tour ce ne sono 2 vicine tra di loro che possono essere visitate con un giro ad anello nella stessa giornata.
    Sono la malga Priu e il Rifiugo Gortani.
    Salendo da Ugovizza si arriva ad un incrocio con un ponte sulla sinistra, da attraversare con l'auto, per proseguire altri 300 metri fino al parcheggio dove ci sono le indicazioni per la malga Priu, 45 minuti, e il rifugio Gortani, 10m.

    Prendiamo il sentiero per la malga Priu, asfaltato per i primi 200m, per trasformarsi subito in strada bianca, percorribile con passeggino da trekking.
    La strada sale nel bosco, sempre comoda, con pendenza moderata ma costante.
    Dopo una sgambata di 50 minuti e 300 metri scarsi di dislivello il bosco si dirada e si arriva su un pianoro dove si intravede subito la malga Priu e si riesce a godere di un bel panorama.
    Tipico di questo posto sono le prime case in legno costruite sugli alberi, dove è possibile pernottare su richiesta.

    Ci rifocilliamo alla malga!

    Il Rifugio Gortani

    Dopo esserci rifocillati e aver bevuto una birra fresca ripartiamo e lungo la discesa, al secondo bivio sulla sinistra, proseguiamo per un'altra strada bianca, molto più comoda della prima per i passeggini, e la seguiamo fino a scendere giù fino alla strada asfaltata, dove tenendo la destra si arriva fino al bivio per il Gortani, dove decidiamo di fermarci a prendere un caffè assieme a Bianca, la mascotte del rifugio, una cagnolona Labrador simpatica e affettuosa.

    Dal Gortani, raggiungibile anche in auto, si torna al parcheggio in 10 minuti passando per la comoda strada asfaltata.

  • Escursione ad anello al rifugio Bonatti

    Il rifugio Bonatti

    Escursione: Doppia navetta. Poi si sale poco oltre la fermata.
    Luogo:Valle d'Aosta - Val Ferret
    Condizioni Meteo :Soleggiato
    Difficoltà: Escursione resa faticosa dal passaggio nel bosco nelle giornate afose. Effetto serra garantito.
    Durata:4h l'anello
    Panorama:5/5 - Paesaggio eccezionale. Il top della valle d'Aosta è davanti ai vostri occhi.
    Avvistamenti : No.
    Passeggino:No.

    4.2 km, 04:50:41

     

    Una delle classiche escursione in valle d'Aosta è la salita al gettonatissimo rifugio Bonatti che fu tra i più grandi, se non il più grande, scalatori italiani.
    Va fatta una doverosa introduzione però a questo sentiero. In agosto è semi impraticabile e difficile da raggiungere comodamente. Tanto per cominciare l'accesso alla val Ferret è regolamentato ad orari e c'è proprio un limite fisico di automobili che riescono a starci dentro. Ammesso che riusciate a salire in auto c'è da sborsare un'enormità per il parcheggio. (presumo che a giugno sia tutto più semplice.)
    L'alternativa a questa follia di traffico montano è quella di prendere le navette che partono da Courmayer e salgono per le due vallate, Val Ferret e Val Veny. Bisogna quindi trovare un posto (non a pagamento, quindi svegliatevi presto) dove lasciare l'auto o anche in paese e zone limitrofe il salasso è garantito.
    Noi abbiamo preso la prima navetta di fronte ad un supermercato distante qualche centinaio di metri dal bivio per le vallate, quindi fate attenzione che sia quello per la Val Ferret. Siete riusciti a salire? Bene ora la prossima destinazione è Plancipieux, dove si scende e si aspetta una seconda navetta che finalmente ci porta sotto l'inizio del sentiero per il rifugio. Tutta questa tribolata va fatta ovviamente anche al ritorno, controllando sempre le tabelle degli orari per non rischiare di restare in valle e doversela fare a piedi.

     

    Ok, se tutto questo non vi ha scoraggiati iniziamo l'escursione. Il sentiero inizia subito ripido nel bosco verdeggiante, pieno di piante, fiori, colori. Gli occhi ringraziano, il fiato un pò meno a causa dell'effetto serra che si crea in questo bosco per il caldo d'Agosto. Il sentiero comunque non è mai impegnativo a livello tecnico, c'è solo un discreto dislivello da affrontare e il caldo non aiuta.
    Usciti dal bosco la strada da fare è poca, il rifugio è ben visibile in alto, la montagna è rigata da diversi sentieri, quelli diretti, quelli più dolci.

    Il sentiero nel bosco

    Ci godiamo i prati del rifugio

    Arrivati al rifugio ci stendiamo dove troviamo uno spazietto e ci rinfreschiamo alla freschissima fontana. E' pieno di gente, dentro e fuori, cosa insolita per la valle d'Aosta che conoscevamo fin'ora, sempre libera da calche, sempre super accogliente. Nonostante tutto riusciamo a prendere una birra e a goderci il sole giocando a carte.
    Verso le 15.30, proprio come ci disse una signora sulla navetta, il rifugio si svuota. Nel giro di 30 minuti restiamo quasi soli, a farci compagnia solo qualche straniero. Adesso finalmente ci godiamo calma e relax, ma non possiamo sostare troppo perché al contrario degli altri noi chiuderemo un giro ad anello.
    Proprio dietro il rifugio infatti c'è una traccia segnata e ben visibile che sale per un breve tratto e poi comincia a scendere verso sinistra. Il sentiero è bellissimo, tutta un'altra cosa rispetto al breve e faticoso sentiero dell'andata. Sempre panoramico, sempre ventilato, a saperlo prima avremmo fatto il giro al contrario. Superato un piccolo agglomerato di case abbandonate, che meritano però una foto, continiamo a scendere avendo sempre il Bonatti sulla nostra sinistra.

    Si scende! Qualcuno ha visto nonno Cesar?

    Il Bonatti visto dal sentiero del ritorno

    Il sentiero torna senza difficoltà qualche tornante sopra dove era l'attacco del sentiero di andata, quindi a bordo strada, e si cammina fino a tornare alla prima delle due navette per tornare alla nostra auto.
    Studiate il sentiero e fatelo come più vi piace, ma mi sento di consigliarvi di seguire al contrario la traccia GPX perché a mio avviso è decisamente più interessante l'escursione se affrontata in questo modo.

     

     

    Il video dell'escursione

     

  • I tre confini

    {jcomments on}Escursione: Escursione al ceppo dei tre confini tra Italia, Slovenia e Austria, simbolo di amicizia tra popoli.
    Luogo: Si sale da Arnoldstein, tramite la lunghissima seggiovia
    Condizioni Meteo : Soleggiato
    Difficoltà: Escursione senza alcuna difficoltà
    Durata: 30 minuti, solo andata
    Panorama: 4/5 – In condizioni di meteo buone si vedono i tre grandi laghi dell'Austria, Faake, Worther e Ossiacher
    Avvistamenti : No
    Passeggino: Si

    Il ceppo dei tre confini

     

    1.1 km, 00:22:57

    I tre confini è un punto situato a 1500 metri circa che rappresenta l'amicizia tra tre nazioni, l'Italia, la Slovenia e l'Austria.
    Ci sono ovviamente tre modi per raggiungerlo, tre sentieri differenti che partono dai tre stati. Noi siamo saliti da Arnoldstein, in Austria, qualche chilometro dopo il confine Italiano, per facilitare la salita ai bambini gia stanchi dai giorni precedenti. Il costo della seggiovia, lunghissima e altissima in alcuni punti, è di 39 euro circa tutta la famiglia.

    Una volta in cima il paesaggio è davvero bellissimo, nonostante la quota d'arrivo della stazione a monte non sia cosi elevata, si riesce a vedere già quasi a 360 gradi. Da li parte una passeggiata, perché è di questo che si tratta, che arriva su al cippo dei tre confini, dove la vista è davvero eccezionale, e in una bella giornata come è stata la nostra, si riescono a vedere tre grandi laghi austriaci, il Faaker, il Worther e persino l'Ossiacher.

    Mucche al pascolo

    I pascoli in cima alla montagna e in fondo la seggiovia di Arnoldstein

    A scendere potete decidere di farla sempre in seggiovia, se avete pagato il biglietto a/r ovviamente, o fare la lunghissima carrareccia che in 2 ore circa vi riporterà al parcheggio a valle.

  • Malga Grantagar

    {jcomments on}Escursione: Saliamo fino alla Malga Grantagar 
    Luogo:Sopra il lago di Predil
    Condizioni Meteo : Soleggiato 
    Difficoltà: Escursione che sale costantemente, senza mollare mai, fino alla malga. MOLTO NOIOSA, soprattutto per i bambini.
    Durata: 1:45h
    Panorama: 4/5 - La fatica di fare un sentiero privo di alcun interesse viene ripagata dalla vista che si ha dalla malga.
    Avvistamenti : No
    Passeggino: Si, ma il sentiero è costantemente in salita, non molla mai e non ci sono punti comodi dove riposarsi senza dover tenere fermo il passeggino.

    L'arrivo alla Malga Grantagar

     

    3.9 km, 02:04:26

     

    Sulla strada per Sella Neva venendo da Tarvisio (Sp 76), dopo aver superato il lago di Predil, troverete sulla vostra destra un monumento ai caduti della polveriera  di Prat da l'Ors. E' qui che si parcheggia l'auto e dove comincia il nostro sentiero.

    Vorrei subito dire che l'escursione è assolutamente noiosa, priva di alcun interesse per i bambini e costantemente in salita. Questo mix di ingredienti l'ha resa molto ostica per loro. Si sale per innumerevoli tornanti su di una strada bianca che è possibile percorrere anche in auto (sconsigliato, è strettissima soprattutto in cima), ma almeno potrete percorrere il primo km e parcheggiare dopo le vecchie costruzioni in cemento, dove c'è un ampio spazio erboso.

    Da li fino alla malga è assolutamente tutto ugualmente noioso, tranne una piccola deviazione nel bosco che ci permette di saltare un solo tornate e risparmiare un pò di strada.

    Il rifugio Corsi

     

    Una volta usciti dal bosco però il paesaggio che ci troviamo di fronte è spettacolare. Lo Jof Fuart e il campanile di Villaco, il rifugio Corsi, e il Mangart alle nostre spalle. Tutto questo ci ripaga dallo sforzo e dalla fatica fatta per arrivare quassù.

    Gli ultimi 200 metri per arrivare alla malga sono fatti con questo panorama magico che poi potrete assaporare in tutto relax seduti sui prati attorno la malga o da un tavolo di legno mentre mangiate un buon piatto di polenta o un dolcetto.

    Da li partono altri sentieri, molto più impegnativi, e visto lo sforzo fatto per arrivare qua mi sento di chiedere ai miei figli di accompagnarmi e li lascio giocare sui prati della malga.

    Torniamo per lo stesso noioso percorso dell'andata.

  • Monte Canin

    {jcomments on}Escursione: Partenza ovovia di Sella Nevea
    Luogo: Sella Nevea
    Condizioni Meteo : Parzialmente nuvoloso
    Difficoltà: Escursione piacevole e poco impegnativa completamente su roccia!
    Durata: Dipende da quanto vorrete fermarvi
    Panorama: 3,5/5 – A soli 1850 metri si è completamente circodanti dalla roccia, davvero spettacolare
    Avvistamenti : Si, stambecchi
    Passeggino: Si, ma solo se andate verso il nevaio

     Panoramica sul nevaio del Prevala

    Il monte Canin mi ha piacevolmente sorpreso.

    Con i bambini saliamo con la comoda e nuova ovovia, e una volta in cima ci troviamo in un luogo arido, selvaggio, bellissimo. A valle la vegetazione è rigogliosa e abbondante, su in cima siamo circondati a 360 da roccia, ghiaia e neve. E siamo solo a 1850m!
    Ma come è possibile? Me lo spiega una delle signore che gestisce il Rifugio Gilberti. Qui non batte il sole per 4 mesi l'anno, da novembre a febbraio. Ecco la neve un pò dapperttutto e il nevaio molto grande nonostante l'altitudine non sia cosi elevata.

    Rifugio Gilberti

    Decidiamo di fare il sentiero botanico,lungo un paio di chilometri, che a dirla tutta non è stato molto entusiasmante, forse avremmo dovuto salire alla sella di bivac, ma dovevamo andare anche giocare con la neve d'estate, e abbiamo optato per rimanere nei dintorni del rifugio.

    Dopo la pausa pranzo all'ombra del rifugio facciamo un incontro inaspettato. Stambecchi, tanti, giovani, cuccioli, bellissimi. I bambini ne sono rimasti affascinati, è stato il loro primo vero incontro con animali di montagna liberi nel loro territorio naturale. E che agilità anche i piccoletti.

    Si sccende nuovamente con l'ovovia o con il sentiero fino a valle.

  • Monte Soratte

    Escursione: Dal paese di Sant'Oreste saliamo alla vetta del Soratte passando per gli eremi
    Luogo: Monte Soratte, Lazio
    Condizioni Meteo : Soleggiato 
    Difficoltà: Escursione semplice se si va dritti alla vetta, un solo passaggio esposto se si passa per gli eremi.
    Durata: Di buon passo si arriva alla vetta in 40 minuti
    Panorama: 3/5 - Si riesce a vedere a 360 gradi tutta la campagna sabina
    Avvistamenti : No
    Passeggino: Si, solo fino al santuario lungo la strada asfaltata. Gli ultimi 200 metri vanno fatti senza!

    Il paese di Sant'Oreste visto dall'alto

     

    4 km, 01:46:35


    Il monte Soratte si trova isolato a circa 40 km a nord di Roma, dominando la campagna sabina e permettendo dalla sua cima di avere una vista a 360 gradi su tutta la pianura circostante.

    Per iniziare il sentiero che vi porterà in vetta dovete recarvi al paese di Sant’Oreste, parcheggiare l’auto proprio sotto la montagna , e seguire la strada asfaltata che si inoltrerà nel bosco.

    La passeggiata, perché è a tutti gli effetti una passeggiata se seguirete il sentiero principale sia andata che ritorno, è breve (1.8km – 0.40h) e mai impegnativa, ma comunque in salita, 200 metri di dislivello vanno fatti seppure la vetta sia di altezza modesta (691m s.l.m.).

    Lungo il sentiero ci sono tantissimi tavolini dove potersi fermare per riposare o per un pranzo al sacco, e appena all’inizio del sentiero, sulla destra, leggermente nascosta dagli alberi, una fontana per rinfrescarsi.

    L'eremo di San Silvestro

    L'eremo di Santa Chiara

    Superate le varie deviazioni che incontrerete e andate dritto fino a raggiungere il santuario della Maria delle Grazie, dove ci sarà l’ennesimo tavolino e una fontanella (chiusa al mio passaggio però). Da qui siamo ormai in vetta, mancano poche centinaia di metri. Si lascia il sentiero asfaltato e si prosegue su un comodo sentiero di montagna, largo e sicuro, fino all’eremo di San Silvestro (chiuso anche questo) che sorge proprio sulla vetta (altri tavolini).

    Godetevi il panorama mentre fate una pausa.

    Al ritorno ho fatto una deviazione e sono passato per gli altri eremi. Deviazione non impegnativa se non per un solo punto in cui il sentiero è stretto ed esposto, giusto 5 passi in tutto, per poi tornare sicuro e non impegnativo. Quindi pensateci bene se deciderete di seguire la traccia GPS, altrimenti suggerisco di tornare per la strada dell’andata, comoda e semplice.

    La scritta pace sul muro dell'eremo di Santa Chiara

    L'eremo di San Silvestro visto dal sentiero che passa per gli altri eremi

    Per chi volesse proseguire sulla traccia GPS posso dire che ne vale la pensa, si farà cosi un anello passando per altri due santuari, scendere nel bosco e tornare alla strada principale a qualche centinaia di metri dall’inzio del sentiero.

    Finita l’escursione suggerisco a tutti, soprattutto a famiglie con bambini, di fare un giro nel parco del Bunker Soratte, ampio e spazioso, con carri armati, obici, guardine e quant’altro che stimoleranno la curiosità dei vostri bambini.

     

    {jcomments on}

  • Orrido dello Slizza

    {jcomments on}Escursione: Si percorre l'anello che costeggia il fiume
    Luogo: Tarvisio Boscoverde
    Condizioni Meteo : Soleggiato - Variabile
    Difficoltà: Escursione senza alcuna difficoltà, divertentissima per i bambini
    Durata: 1.00h 
    Panorama: 2/5 – Il fiume ha dei colori meravigliosi e un'acqua limpidissima, ma si è in una conca.
    Avvistamenti : No
    Passeggino: No

    Orrido dello Slizza

    1.5 km, 00:54:29

    A Tarvisio c'è un semplice ma bellissimo sentiero che lascerà i vostri bambini a bocca aperta.
    E' il sentiero dell'Orrido dello Slizza, che costeggia il corso del fiume dalle acque gelide ma cristalline e dai colori meravigliosi, facendo un giro ad anello che parte e torna al parcheggio che si trova nelle vicinanze del monumento ai caduti delle guerre napoleoniche.

    Lasciata l'auto e raggiunto il momumento il sentiero scende ripidissimo (ma a scale) fino al corso del fiume, dove c'è un ampio spazio per giocare un pò con l'acqua fresca, fare qualche omino di pietra, tirare i sassi piatti e contare quanti rimabalzi si riescono a fare.

    Qualche foto a bordo fiume

    I colori meravigliosi del fiume

    Andiamo a sinistra e cominciamo a seguire il corso del fiume, con dei sali scendi nel bosco e in alcuni tratti si passa su delle passerelle sospese che ci permettono di ammirare la bellezza del fiume, senza timore di scivoloni grazie alle griglie in ferro finissimo sulle assi di legno.

    Oltrepassato un punto in cui volendo, scalzi, si può attraversare il fiume per bagnarsi i piedi e rinfrescarsi, il sentiero torna a salire passando sotto la montagna e per poi cominciare a salire decisamente fino a che non si sbuca sulla ciclabile Alpe Adria.

    Usciti dal bosco costeggiamo l'alpe adria per altri 200 m e torniamo all'auto.

     

  • Parco Tematico della Grande Guerra

    {jcomments on}Escursione: Ripercorriamo la storia della Grande Guerra e delle battaglie avvenute in questi luoghi
    Luogo: Val Saisera
    Condizioni Meteo : Soleggiato 
    Difficoltà: Escursione con tre gradi di difficoltà diversi, divertentissima per i bambini
    Durata: 2.30h solo i primi due anelli
    Panorama: Sentiero interamente nel bosco.
    Avvistamenti : No
    Passeggino: No

    Il primo tunnel nella roccia

     

    4 km, 02:27:12

    Un sentiero interessante sia per i grandi che per i bambini si trova in Val Saisera, ed è il Parco Tematico della Grande Guerra, che ripercorre sentieri e tracce utilizzate dai soldati austro-ungarici durante la prima guerra mondiale.
    Il sentiero è composto da tre anelli, verde (facile), blu (medio) e rosso (impegnativo) che si susseguono l'uno dopo l'altro ma lasciano la possibilità di percorrere ad anello solo i sentieri adatti alle nostre possibilità, quindi si è liberi di fare solo l'anello verde, che è quasi tutto pianeggiante.

    Parcheggiamo l'auto nei pressi della locanda Montasio torniamo indietro di qualche centinaio di metri lungo la stradda asfaltata e arriviamo all'inizio del sentiero tematico, che subito sulla sinistra entra nel bosco e ci fa vedere le prime costruzioni in pietra poste a difesa del territorio.

     

    Costruzioni militari

    La casamatta con la scala

    Usciti dal bosco attraversiamo il torrente saisera, in secca, e riprendiamo le indicazioni per il sentiero verde, contrassegnato da un pallino di colore verde, e rientriamo nel bosco incontrando ogni 300 metri un punto interessante che ci mostra la vita di trincea, come un deposito munizioni, una postazione di tiro e passiamo persino in un tunnel di roccia, dove è raccomandabile avere con se una torcia, quella del cellulare va più che bene.

    Arrivati alla fine dell'anello verde proseguiamo sull'anello blu, e la cosa si fa più interessante, la quota sale, arriviamo ad una costruzione visitabile dove passato un punto sotto la roccia si arriva a delle scale ma dubbiosi sulla stabilità e soprattutto su cosa ci sarebbe stato sotto, insomma per prudenza evitiamo di scendere e proseguiamo il sentiero.

    Il sentiero della musica

    Quando arriviamo al sentiero rosso dopo i primi 300 metri scopriamo a malincuore che le piogge dei giorni precendenti hanno reso quasi inagibile la salita, con il fango che arrivava oltre le caviglie dei bambini e quindi siamo stati costretti a tornare sui nostri passi e a chiudere l'anello senza visitare quella che sicuramente era la parte più interessante del percorso.

    Scendendo seguiamo una variante che si intreccia con il sentiero della musica. Siamo nei boschi i cui alberi danno vita a strumenti musicali di pregio, vista la qualità della legna di queste foreste. Ricongiunti al sentiero verde c'è un'ultima postazione da visitare, un rifugio scavato nella roccia per ripararsi dai bombardamenti.

    Il sentiero prosegue senza fatica fino a raggiungere nuovamente il torrente e il parcheggio.

     

  • Poštarski dom na Vršiču

    {jcomments on}Escursione: Si arriva alla vetta Vršič, 1737m, dove si ha un panorama incredibile a 360 gradi
    Luogo: Si parte dal Passo dell Moistrocca
    Condizioni Meteo : Nuvoloso
    Difficoltà: Escursione semplice per chiunque fino alla baita, leggermente più scivolosa per salire alla vetta.
    Durata: 1.30h andata e ritorno
    Panorama: 3.5/5 – Le alpi giulie ci circondano imponenti
    Avvistamenti : No
    Passeggino: Si, fino alla baita!

    La vetta Vrsic a 10 minuti dal rifugio

    2.2 km, 02:05:15

    Dal lago di Jasna prendete la strada che comincia a salire sul passo della Moistrocca, molto caratteristica perchè oltre a salire molto ripida, ha la pavimentazione dei tornanti fatta di sampietrini. Salendo con l'auto si incontrano diversi rifugi. Proseguiamo con l'auto fino alla cima del passo, dove prima che la strada comincia a scendere c'è un parcheggio e due casette in legno dove acquistare souvenir.

    Da qui parte una comoda carrareccia che dopo neanche 200m allarga per far posto ad un primo rifugio, e continuando a salire arriva dopo un dislivello di soli 100m al rifugio Poštarski, incontrando lungo la strada dei ruderi probabilmente della grande guerra e un cartello che ci indica la Ajdovska Deklica, la ragazza pagana, un vero e proprio volto scolpito nella roccia dalla natura.

    La ragazza pagana

    Il panorama dal Vrsic 1737m

    Siamo praticamente arrivati al rifugio, con diversi tavolini all'aperto e una splendida visuale sulle montagne circostanti. Qui c'è l'occasione per chi ha voglia di proseguire la passeggiata insieme ai propri figli di fargli conquistare una facile vetta e fargli firmare il loro primo libro di vetta. La salita dal rifugio è di 15 minuti, il panorama è eccezionale sulle alpi giulie tutto intorno, e i vostri bambini saranno super contenti di aver raggiunto una cima e aver messo il sigillo sull'impresa.

    Dopo una birra al rifugio si ritorna per la stessa via.

     

  • Rifugio Grego

    {jcomments on}Escursione: Dall'ultimo parcheggio della val Saisera
    Luogo: Val Saisera
    Condizioni Meteo : Soleggiato
    Difficoltà: Escursione in costante salita
    Durata: 1.30h circa soste comprese, ma se allenati e senza bimbi 45 minuti
    Panorama: 3/5 – Dal rifugio si è circondati dalle parti dello Jof Fuart e Jof di Montasio
    Avvistamenti : No
    Passeggino: No

     Il rifugio

    1.5 km, 01:21:15

     

    Una bella escursione da fare in val Saisera, arrivando con l'auto presso l'ultimo parcheggio della valle, a fine strada, dove lascerete l'auto e prenderete la strada nel bosco che sale subito ripida (e scivolosa) verso il rifugio Grego. Ci sono diversi sentieri, tutti segnati, ma sul mio gps avevo solo due tracce, e mi sono ritrovato a fare sentieri segnati che si allontanavo di poco dai due segnati ma che comunque puntano tutti verso la stessa direzione. C'è anche una strada più semplice da fare, una carrareccia bianca, chiusa però per lavori.

    Il sentiero passa nel bosco, all'ombra di faggi e abeti, spesso su ghiaioni e sempre in salita, costante ma mai troppo impegnativa. Certo con due bambini un percorso di 45 minuti è diventato di 1.30h, ma ci sta: le soste, le domande, i funghi, gli insetti.
    A metà sentiero c'è un cartello su un albero che indica la strada per il rifugio, sia a destra che a sinistra. Salendo consiglio il percorso di destra, leggermente più corto ma più impegnativo. Al ritorno, lasciando il rigugio alle nostre spalle, giriamo subito a destra e seguiamo il sentiero che non abbiamo scelto all'andata, decisamente meno impegnativo e ripido.

    Qualche foto nei prati attorno al rifugio

    Il bivio

    Il Rifugio è molto carino, non molto alto, 1398m, ma un vero rifugio, piatti tipici, frico, giusto qualche dolce. Il premio per i bambini, ossia un cioccolatino, non ce l'avevano, ma è comprensibile, è un vero rifugio di montagna, non una baita dove si arriva in auto.

    Se partite da Tarvisio questa è sicuramente la strada più semplice e breve, a meno che non vogliate fare 1.15h di auto e arrivare alla sella Sempdogna, dove l'escursione "dovrebbe" (non l'ho fatta) essere su carrareccia e corta.

    Dal rifugio se avete voglia di fare ancora 1.30h di cammino potete raggiungere il Jof di Sempdogna, a circa 1800 metri di altitudine, dove ci sono fortificazioni e resti della grande guerra. Il sentiero dei soldati.

  • Rifugio Nordio-Deffar

    {jcomments on}Escursione: In val d'Uqua, nelle Alpi Carniche.
    Luogo: Val d'Uqua, sopra Ugovizza
    Condizioni Meteo : Soleggiato
    Difficoltà: Escursione senza alcuna difficoltà, che è possibile fare su una comoda carrareccia o tagliando per il bosco
    Durata: 3.40h 
    Panorama: 2/5 – Non c'è molto da vedere se non prati e boschi
    Avvistamenti : No
    Passeggino: Si, meglio se da trekking con ruote adatte a sassi grandi ma dovete fare solo la strada bianca!

    Il confine con l'Austria

     

    4.7 km, 03:40:07

     

    Nell'alta val d'Uqua, sopra l'abitato di Ugovizza, ci sono diversi rifugi che fanno parte del Puanina Tour, una serie di sentieri tematici che arrivano in diversi rifugi o malghe per gustare i prodotti tipici della valle.
    Tra questi c'è il Rifugio Nordio-Deffar, situato a quota 1412m, completamente ristrutturato a seguito di un incendio occorso qualche anno prima.
    Percorrete tutta la valle con l'auto, su una strada stretta e a volte scomoda, soprattutto se si incontrano veicoli nel senso opposto, ma mai pericolosa. Ignorate tutti i vari parcheggi e cartelli, e continuate fino all'ultimo parcheggio dove lascerete l'auto.

    Il sentiero che sale al rifugio passando per il bosco

    La Wirtshaus Starhand, malga appena oltre il confine

    Appena iniziato il sentiero seguendo l'unica ed inconfondibile segnaletica che vi porta a percorrere tutta la carrareccia, fate attenzione dopo 150m alla vostra sinistra. Se n'è accorto mio figlio, io non ci avevo mica fatto caso! Sulla vostra sinistra dunque incontrerete un ceppo di legno marcato in rosso, con un mini sentiero che in 3 passi vi porta ad attraversare un piccolo ruscelletto, e da li c'è chiara una indicazione per il rifugio Nordio, evitando cosi la noiosa carrareccia (che faremo al ritorno per comodità), che sale nel bosco per ricongiungersi alla carrareccia negli ultimi 200 metri prima del rifugio.
    Una volta avvistato il rifugio Nordio non desistete, continuate sulla sterrata per altri 300 metri e arriverete alla sella di Lom, confine con l'Austria, dove c'è un alpeggio e un villaggio montano. Qui rispetto al Nordio c'è pochissima gente, e la simpatica signora che gestice la Wirtshaus Starhand offre ospitalità a prezzi davvero contenuti.
    Dopo esservi rifocillati prendete il sentiero che di fronte la malga sale nel bosco per ricongiungersi ad anello al sentiero che dal Nordio sale alla Sella di Bistrizza, altro villaggio montano con alpeggio.

    Il rifugio Nordio

    Non appena ricongiunti al sentiero riscendete verso il Nordio, dove noi prendiamo un caffè e da li cominciate a scendere verso il parcheggio, stavolta ignorando il sentiero scorciatoia, molto scivoloso, per percorrere tutta la carrareccia fino all'auto.

  • Torri di Maremma nel Parco dell'Uccellina

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    Escursione: Attraversiamo il parco dell'Uccellina, in Maremma, fino a raggiungere il mare
    Luogo: Parco della Maremma, Toscana
    Condizioni Meteo : Soleggiato 
    Difficoltà: Escursione sempre in mezzo alla vegetazione mai impegnativa.
    Durata: Tutto il giorno, bagno e sosta in spiaggia compresi!
    Panorama: 4/5 - Dalla torre di Castel Marino si vede tutto il parco e lo splendido mare riserva naturale
    Avvistamenti : No, ma presenti fototrappole sull sentiero, quindi possibilità di incontrare animali dovrebbero esserci.
    Passeggino:No, ma c'è una alternativa da fare in bici (lunga, quindi sconsigliata a piedi)

    Vista dalla torre di Castel Marino

     

    10.3 km, 06:43:24

    Questa estate ho fatto una bellissima escursione in Toscana, nel Parco della Maremma. Escursione rimandata da troppo tempo, decidiamo quindi di partire, sfidando il caldo torrido di luglio, sapendo che la ricompensa sarebbe stata un bagno in una riserva naturale integrale. (munitevi del biglietto prima di entrare nel parco o si rischiano multe salate)

    Fatti i biglietti per entrare nel parco (può sembrare strano dover fare dei biglietti per entrare in mezzo a un bosco, ma i controlli ci sono e le multe sono salate), raggiungiamo l'inizio del sentiero con l'auto, e una volta parcheggiata cominciamo l'escursione, che per i primi chilometri è in piano e sotto la pineta.

    Attraversato il canale scaglietto, si comincia a salire su roccia e terra, sempre molto semplice il percorso, ma si fanno 120 metri di dislivello che ci portano in cima alla collina, e ci si rende già conto del paesaggio che ci circonda, una sconfinata distesa di pini marittimi e la macchia mediterranea.

    La Torre di Collelungo in lontanza

    Le tappe prima di arrivare al mare sono due torri, la torre di Castel Marino, dove il panorama è stupendo, e poi la torre a ridosso del mare, la torre di Collelungo, dalla quale poi discendiamo al mare.

    Siamo a qualche chilometro da Cala di Forno, in una riserva naturale integrale, con un mare limpido e splendente, che invita a farsi un bagno. Intorno a noi pochissime persone, la maggior parte arrivate in bicicletta con un altro percorso, ma siamo lontani l'uno dall'altro, c'è pace e tanto spazio.

    Dopo innumerevoli tuffi bisogna riprendere il sentiero del ritorno, che costeggia il canale attraversato all'inizio passando nella macchia fino ad arrivare al punto dove l'avevamo attraversato all'inizio.

    Da li di nuovo sotto i pini marittimi si percorre l'ultimo chilometro che ci riporta alla macchina.

     

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