Pictures of my travels

bambini

  • Anello dei laghi di Fusine

    {jcomments on}Escursione: Poco dopo l'inizio della strada a pedaggio (4€) sulla destra.
    Luogo: Fusine in Valromana
    Condizioni Meteo : Soleggiato
    Difficoltà: Escursione piacevole e poco impegnativa
    Durata: 5h circa soste comprese
    Panorama: 4/5 – I laghi di Fusine sono spettacolari
    Avvistamenti : No
    Passeggino: No - In alternativa potete salire con l'auto raggiungendo entrambi i laghi, e fare quindi la strada asfaltata con i passeggini.

     

    5.1 km, 05:29:11

    Lago Inferiore di Fusine

     

    Raggiunta la località Fusine in Valromana, e seguite le indicazioni per i laghi di Fusine, potete scegliere di parcheggiare l'auto prima del tratto a pedaggio, 4 euro tutto il giorno, oppure proseguire e parcheggiare lungo la strada o direttamente sui laghi.
    Io ho parcheggiato l'auto pagando i 4 euro, errore commesso perché non conoscendo il posto non sapevo che appena entrati nella parte a pedaggio partiva un comodo sentiero che in 15 minuti avrebbe portato al lago inferiore. Difatti ho parcheggiato lungo la strada poco dopo l'ingresso, in prossimità di un ponticello che portava sul comodissimo sentiero.

    Lago Superiore di Fusine

    Una meritata sosta

    Il primo lago, quello inferiore, è davvero bello, si può fare tutto il giro per un comodo e mai impegnativo sentiero, ma stretto, troppo stretto, in questi tempi di Covid. A metà giro si prende il sentiero che sale lievemente e porta, passando per un bosco fitto e rigoglioso, al secondo lago, il superiore, che offre una vista sulle vette slovene che si specchiano nelle sue limpide acque. Anche qui c'è la possibilità di fare tutto il giro o prendere il bivio per il rifugio zacchi. La sosta sotto l'ombra dei pini o su qualche roccia a ridosso delle acque limpide del lago è obbligatoria.

    Il giro prosegue, si ritorna per un altro sentiero al lago inferiore, stavolta siamo sulla sponda opposta, e da li si chiude il giro riprendendo il piccolo sentiero a ridosso del fiume che in 15 minuti ci riporta all'auto.

  • Anello Malga Priu e Rifugio Gortani

    {jcomments on}Escursione: Si sale alla malga Priu per scendere ad anello verso il rifugio Gortani
    Luogo: Val Rauna, sopra Ugovizza
    Condizioni Meteo : Soleggiato - Variabile
    Difficoltà: Escursione senza alcuna difficoltà, che è possibile fare su una comoda carrareccia 
    Durata: 4.00h 
    Panorama: 3/5 – Bello il paesaggio che si vede dalla malga Priu, se non il migliore della zona
    Avvistamenti : No
    Passeggino: Si, meglio se da trekking con ruote adatte a sassi grandi ma dovete fare solo la strada bianca!

    La malga Priu vista dalle case in legno sugli alberi

    5.1 km, 04:19:10

     

    Tra le malghe del Puanina Tour ce ne sono 2 vicine tra di loro che possono essere visitate con un giro ad anello nella stessa giornata.
    Sono la malga Priu e il Rifiugo Gortani.
    Salendo da Ugovizza si arriva ad un incrocio con un ponte sulla sinistra, da attraversare con l'auto, per proseguire altri 300 metri fino al parcheggio dove ci sono le indicazioni per la malga Priu, 45 minuti, e il rifugio Gortani, 10m.

    Prendiamo il sentiero per la malga Priu, asfaltato per i primi 200m, per trasformarsi subito in strada bianca, percorribile con passeggino da trekking.
    La strada sale nel bosco, sempre comoda, con pendenza moderata ma costante.
    Dopo una sgambata di 50 minuti e 300 metri scarsi di dislivello il bosco si dirada e si arriva su un pianoro dove si intravede subito la malga Priu e si riesce a godere di un bel panorama.
    Tipico di questo posto sono le prime case in legno costruite sugli alberi, dove è possibile pernottare su richiesta.

    Ci rifocilliamo alla malga!

    Il Rifugio Gortani

    Dopo esserci rifocillati e aver bevuto una birra fresca ripartiamo e lungo la discesa, al secondo bivio sulla sinistra, proseguiamo per un'altra strada bianca, molto più comoda della prima per i passeggini, e la seguiamo fino a scendere giù fino alla strada asfaltata, dove tenendo la destra si arriva fino al bivio per il Gortani, dove decidiamo di fermarci a prendere un caffè assieme a Bianca, la mascotte del rifugio, una cagnolona Labrador simpatica e affettuosa.

    Dal Gortani, raggiungibile anche in auto, si torna al parcheggio in 10 minuti passando per la comoda strada asfaltata.

  • Aqua Trail Nassfeld

    {jcomments on}Aqua Trail, il laghetto visto dall'alto

    Se volete dedicare una giornata ai bambini e a farli divertire fatevi un giro al passo del Pramollo, dove c'è il confine con l'Austria e il suo comprensorio montano, Nassfeld, che offre divertimenti d'estate e d'inverno con innumerevoli piste da sci.

    D'estate i divertimenti assicurati per i più piccoli non mancheranno. Già alla partenza della seggiovia Madritschen ci sono giochi per bambini e una pista per le mountain bike, seppur piccola.

    Una volta in cima, dopo aver conquistato la facilissima croce di vetta, iniziamo l'aqua trail, ovvero a tema acqua, dove i bambini si divertiranno a giocare con rivoli d'acqua, trampolini elastici, campanili di san marco che nascondono scivoli e tante altre cose, tutte molto divertenti per loro, un pò meno per i genitori.

    La cima del madritschen

    I trampolini elastici

    L'altalena tra Italia e Austria

    Il percorso è breve, ma duraturo, e ovviamente ad anello. Scesi al laghetto e fatti anche qua tutti i vari giochini come il getto d'acqua, fate il giro intorno al lago e risalite dall'altra parte del sentiero, per fare forse il gioco più bello di tutto il parco, l'altalena.

    Questa altalena è particolare. Quando dondoli in avanti sei in Italia, quando torni indietro sei in Austria, ovviamente tutto dipende da come vi sedete sopra, ma resta il fatto che è molto simpatica e i bambini apprezzeranno sicuramente.

    Si risale passando per altri giochi come la simulazione di un posto di frontiera e una volta in cima si riscende a valle, magari con il pendolino, il carrellino su binario che scende per tutta la montagna in un lunghissimo e adrenalinico tragitto!

     

  • Castello Welsperg

    Escursione: Castello Welsperg
    Luogo: Monguelfo
    Condizioni Meteo : Pioggia
    Difficoltà: Turistico, per chiunque, salita impegnativa per gli anziani o i pigri, ma asfaltata.
    Durata: Dipende solo da voi!
    Panorama= 1/5 – Non c’è molto da vedere se non il castello.
    Passeggino= Si, strada asfaltata fino al castello, molto ripida.

    Se capita la pioggia dove li porti due bambini di un anno e mezzo e tre anni? A visitare un castello. Quello Welsperg, a Monguelfo, fa al caso nostro.

    Parcheggiata l’auto nel parcheggio sotto la collina dove si trova il castello, cominciano a camminare lungo la strada che si inerpica ripida, con qualche panchina per riposare ogni tanto, guardare i prati, e poi riprendere. Niente di sconvolgente, ma davvero ripida, quindi forse poco adatta a persone anziane. (Magari esiste un servizio navetta o qualche eccezione per accompagnare la persona fino alla sommità).

    Il castello è tenuto molto bene, piccolino ma curato e non spoglio. C’è una piccola cappella con affrescato un Cristo sulla croce, la cucina è piena di animali impagliati ed utensili d’epoca, un bel salone e una stanza con una culla fatta di legno e pagliericcio.

    Poi ovviamente c’è la zona all’aperto, tra le mura, piccolina anche questa, ma che domina la vallata.

    I bambini si sono divertiti, sicuramente avremmo apprezzato di più se non avessimo dovuto corrergli sempre dietro per non fargli fare qualche danno.

     

  • Ciclabile Dobbiaco - Lienz

    44.5 km, 05:27:54

     

    Escursione: Ciclabile Dobbiaco - Lienz
    Luogo: San Candido
    Condizioni Meteo : Soleggiato
    Difficoltà: Alla portata di chiunque, non si pedala praticamente mai.
    Durata: 5h a cui va aggiunto il rientro con il treno (1h)
    Panorama= 1/5 – Non c’è molto da vedere, a livello paesaggistico, ma nel complesso soddisfacente, visto che passa sempre in mezzo alla natura.

    Abbiamo noleggiato le bici a San Candido, da Papini Sport. Disponibili e gentili i ragazzi, prendiamo due bici, e scegliamo di attaccare un carrellino portabimbi alla mia piuttosto che prendere i seggiolini. La scelta si rivela vincente, almeno per un bel tratto di strada. I bimbi sono piccoli, si addormentano, ma si stancano anche di star fermi tutto quel tempo. Facciamo diverse soste durante la ciclabile.

    Tra queste c’è la sosta alla fabbrica della Loacher, dove non c’è molto da vedere a dire la verità, ma volendo c’è un laboratorio didattico dove i ragazzi possono creare i loro biscotti. Credo, almeno, noi abbiamo saltato questa possibilità visto che i miei ragazzi sono davvero troppo piccoli per queste cose.

    Riprendiamo a pedalare, senza mai faticare. A parte uno o due pezzi in falsopiano, fattibilissimo, e una salitella dal paese di San Candido alla ciclabile, il resto è tutto in discesa, potrete fare tutti e 50 i km senza mai girare i pedali. Il che è fantastico, ma alla lunga può diventare noioso.

    Ci sono diverse possibilità di ristoro lungo la strada, a pagamento o aree picnic. Vi consiglio questa seconda, proprio perché cosi sarete liberi di scegliere dove e quando fermarvi.

    Man mano che ci avviciniamo a Lienz diventano più frequenti dei parchi acquatici pieni di gente, tanto che ci verrebbe voglia di approfittare anche noi, ma la strada non è ancora finita e quindi proseguiamo, fino a che, finalmente entriamo nei pressi dell’abitato di Lienz, dove facciamo la foto ricordo del nostro successo!

    Ultime due pedalate per raggiungere la stazione dove c’è uno stand sempre di Papini sport dove lasciamo le biciclette in cambio di una ricevuta! (Mi raccomando la ricevuta, non si sa mai)

    Prima di andare a prendere un gelato a Lienz, passate in stazione, controllate gli orari del treno e fate i biglietti, in modo da non rischiare di perdere l’ultima corsa. Torniamo quindi a San Candido con l’ultimo treno, sotto un diluvio incredibile che non accenna a smettere. Fortuna vuole che un signore mi da un passaggio per tornare al parcheggio, prendere la macchina, recuperare la mia famiglia e rientrare finalmente a casa!

     

  • Cima Tamai

    Escursione: Dal Monte Zoncolan alla Cima Tamai 1.970m
    Luogo:Monte Zoncolan
    Condizioni Meteo :Soleggiato
    Difficoltà:Escursione semplice su pista da sci, variante più impegnativa. Tutta in salita, non molla mai.
    Durata:4,10h  - Andata e ritorno per 4km totali
    Panorama:2,5/5 - La cima Tamai è la vetta piu alta dello Zoncolan, il paesaggio è però rovinato in parte dagli impianti da sci.
    Avvistamenti : No
    Passeggino:Si, ma nella parte alta della sterrata meglio se passeggino da trekking

    Lo zoncolan visto dalla cima tamai

    4.1 km, 04:54:04

    Il monte Zoncolan è uno dei simboli della Carnia. Tappa del giro d'Italia, salita durissima, è pieno di ciclisti amatori che si arrampicano con una fatica estrema per giungere in cima e farsi la foto di rito, coronando l'impresa e magari condividerla con altri amici appassionati.
    Lo Zoncolan è un panettone che consente di salire a 1700 metri circa comodamente in macchina e da li fare delle escursioni interessanti, per tutti i gusti.
    Una volta arrivati al parcheggio, non grandissimo, e messi gli scarponi ai piedi, cominciano la nostra escursione verso la cima Tamai.
    Fosse inverno arriveremmo sotto la cima comodamente seduti su una seggiovia, ma in friuli l'estate significa impianti di risalita chiusi, e quindi la vetta ce la dobbiamo guadagnare.

    I libri di vetta vanno firmati!

    Lo spettacolare monte Avernis

    Dal parcheggio riscendiamo leggermente verso l'imbocco del sentiero, che è subito stretto nel primo tratto per poi ricongiungersi alla larga e comoda mulattiera / pista da sci, che non presenta alcuna difficoltà tecnica.
    Le indicazioni ci sono (all'andata saltiamo quella a destra che è una scorciatoia, RIPIDISSIMA, per la vetta) ma servono davvero a poco, basta risalire la pista da sci, davvero molto ripida e faticosa, visibile sempre, che attraversando prati fioriti ci porta fino a monte della seggiovia, che è 10 metri sotto Cima Tamai.
    Da qui il panorama è davvero fantastico, anche se rovinato in parte dagli impianti di risalita, ma si riesce a vedere davvero a 360 gradi. Alle nostre spalle c'è un'altra bellissima vetta, che faremo forse il prossimo anno, il monte Avernis, che solo a vederlo mette voglia di arrampicarlo.

    L'inizio della variante stretta e ripida scelta per la discesa.

    La parte di sentiero appena falciata, quindi molto scivolosa.

    Per scendere potete tornare sui vostri passi oppure fare il sentiero che scende leggermente verso l'avernis e poi tutto in quota, su un crinale non molto scosceso ma dove dovete prestare attenzione con i bambini, evitando così la pista da sci. Il sentiero era stato appena sistemato dal cai, che però purtroppo - ma comprensibilmente - aveva lasciato tutta l'erba falciata sul sentiero, che era decisamente scivoloso vista la sua ripidità. Superati i primi 250 metri in pianura, sul crinale, si scende poi attraverso alberi e piante, con pendenze ragguardevoli e alcuni passaggi dove dovrete aiutare i bimbi, ma mai pericolosi.
    Risbucati alla pista da sci, proprio nel punto della deviazione vista all'andata, decidiamo di allungare il giro e non tornare direttamente al parcheggio rifacendo la strada dell'andata, ma continuando sulla pista da sci e tenendoci a sinistra fino a raggiungere il rifugio Tamai, unico aperto sullo Zoncolan in questo mese di Agosto.
    Dal rifugio al parcheggio sono 150 metri semi pianeggianti.

    Il video dell'escursione

  • Colle del Gran San Bernardo e museo dell'Ospizio. Portate i vostri bambini!

    Il passo del gran San Bernardo visto dalla sponda verso la Svizzera

    Escursione: Visita al Colle del Gran San Bernardo e al museo
    Luogo: Passo del Gran San Bernardo
    Condizioni Meteo: Nuvoloso/Pioggia
    Difficoltà: Nessuna
    Durata: Il tempo che volete dedicargli
    Panorama: 2/5 Il passo è bellissimo e merita assolutamente una visita
    Avvistamenti: No
    Passeggino: Si

    Dopo aver visitato il passo del Piccolo San Bernardo l'anno precedente, abbiamo deciso di venire a vedere anche il passo del Gran San Bernardo che offre, a differenza dell'altro, anche una visita al museo dell'ospizio e all'allevamento dei cani di razza San Bernardo.
    Cominciamo col dire che il posto è davvero suggestivo. Non solo per la bellezza delle montagne e del lago in cui si riflettono, ma per la presenza di testimonianze fino all'epoca romana, ma per il passaggio di re papi ed imperatori, tra cui il più noto fu Napoleone Bonaparte.

    Il lago con i suoi riflessi e sullo sfondo il museo dell'ospizio

    La parte divertente per i bambini è sicuramente il museo. Si inizia il giro passando per l'allevamento dei cani San Bernardo, tutti dai nomi altisonanti e con discendenze di antica nobiltà, entrando poi nel museo vero e proprio dove se si è fortunati ad accoglierci ci sarà un super cucciolo di San Bernardo con un addetto che, tra una carezza e l'altra, ci spiegherà qualcosa su questi cani. Dentro il museo i bambini potranno divertirsi cercando animali, minerali, e qualche gioco interattivo.

    La visita è quindi davvero consigliata, magari facendo un giro completo del lago per apprezzare al meglio tutto il passo e i suoi dintorni.

     

    Il video dell'escursione

     

     

  • Croux de Bouque - Lungo i sentieri dei papi

    La statua di Giovanni Paolo II

    Escursione: Si parte dall'abitato di Les Combes, sopra Introd
    Luogo:Valle d'Aosta - Introd
    Condizioni Meteo :Soleggiato
    Difficoltà: Escursione semplice ma sempre in tiro!
    Durata:1,10h - sola andata
    Panorama:5/5 - Si gode di un paesaggio pazzesco che spazia dal monte Rosa al monte Bianco e tutta la valle centrale di Aosta
    Avvistamenti : No.
    Passeggino:No.

    2 km, 01:09:12

     

    Questa escursione parte dall'abitato di Les Combes, che si trova sopra il paese di Introd, in valle d'Aosta, punto di partenza delle valli Valsavarenche e Rhemes nel Parco Nazionale del Gran Paradiso.Les Combes è conosciuto per aver ospitato i papi nei loro soggiorni estivi, in particolare papa Giovanni Paolo II, che amava percorrere i sentieri nei boschi circostanti.E proprio uno di questi sentieri è quello che percorriamo noi in una soleggiata e fresca mattina d'Agosto.

    Il sentiero

    La croce, punto di arrivo dell'escursione

    Appena dietro il paese inizia un sentiero, il nr. 4, che con indicazioni chiarissime si addentra subito nel bosco. Ripidamente. Il sentiero spezza subito il fiato, ci fa capire che anche se l'escursione sarà breve non sarà una passeggiata. La prima parte è uno strappo davvero duro, poi il sentiero si addolcisce. Non lasciamo mai il bosco, siamo sempre in penombra con qualche raggio di sole che filtra tra gli alberi a scaldarci. Quando mancano gli ultimi 300m alla croce troviamo il primo tavolino dove poter fare un picnic, se proprio il fiato non regge.

    Il panorama stupendo che si gode dalla croce.

    Quando ormai siamo in prossimità dell'arrivo si intravede la croce, ma siamo ancora nel bosco, e non ci rendiamo conto del paesaggio che è li ad aspettarci. Paesaggio che lascia di stucco, spaziando dal monte Rosa al monte Bianco, con in mezzo tutta la valle d'Aosta. Si vede il piccolo paese di Introd, Aosta in lontananza, il monte Fallere, il monte Emilius. Insomma con un binocolo ci si può sbizzarrire. Con una macchina fotografica si può riempire una scheda.

    In cima ci sono dei tavolini per pranzare oltre che la statua dedicata a Papa Giovanni Paolo II. Si torna sui propri passi per tornare indietro all'auto.

    Il video dell'escursione

     

  • Da Campo dell'Osso a Livata

    Il sentiero che da campo dell'osso porta a Livata

    Escursione: Da campo dell'osso all'anello di Livata
    Luogo:Monti Simbruini - Campo dell'osso
    Condizioni Meteo :Soleggiato
    Difficoltà: Escursione semplice e adatta a tutti.
    Durata:1,30h - Sola andata, 4,6 km
    Panorama:2/5 - Bella passeggiata tra i boschi di faggio.
    Avvistamenti : No
    Passeggino:No

    4.6 km, 01:41:42

     

    Una facile passeggiata da fare con i bambini sui monti Simbruini è quella che ci permette di raggiungere l'anello di Livata, quello con i giochi per intenderci, partendo da Campo dell'Osso.
    Va subito fatta una premessa. Bisogna avere 2 auto, quindi essere li con amici, oppure avere qualcuno che porti giu la macchina da campo dell'Osso, altrimenti sarà obbligatorio tornare su a piedi a riprenderla.
    Fatta questa doverosa premessa, zaino in spalla e partiamo.
    Non è necessario che i bambini siano super allenati. La strada è pianeggiante il primo tratto, e tutta in discesa nel secondo. Passando però tra rocce su un sentiero abbastanza sdrucciolevole è necessario avere scarpe adatte per evitare rovinose cadute.

    I bei boschi di faggio dei Simbruini

    La parte sdrucciolevole del sentiero

    Lasciata l'auto alla partenza dell'anello di sci di fondo, a Campo dell'Osso, si seguono le indicazioni per Livata, camminando dolcemente in pianura tra i boschi di faggio e radure che ogni tanto si aprono lasciandoci ampio respiro.
    La segnaletica, sempre ben presente, ci indica Livata e il Passo delle Pecore senza possibilità di sbagliare. Bisogna solo fare attenzione in un tratto in cui si costeggia il bosco, appena dopo il cartello con l'indicazione "Passo delle Pecore", e cercare sugli alberi la segnaletica, per evitare di finire troppo fuori sentiero.

    Raggiunto il passo, con le indicazioni per Campo Buffone (a destra), Monte Calvo (dritto), e Livata (sinistra), prendiamo ovviamente la direzione per Livata e cominciamo a scendere per il sentiero.
    La discesa come detto non è difficoltosa, ma ci vogliono le scarpe adatte.
    Raggiunto un vecchio fontanile si intravede una strada sterrata, andiamo a sinistra. Questa sterrata passa dietro il campeggio dell'anello e in 15 minuti ci porta di fronte al parco giochi di Livata, dove termina l'escursione.

     

  • Escursione a Malga Fratazza

    Escursione: Malga Fratazza partendo da San Martino di Castrozza
    Luogo: San Martino di Castrozza, strada in salita vicino al camping
    Condizioni Meteo : Soleggiato
    Difficoltà: Escursione alla portata di chiunque, totalmente in piano
    Durata: 30min
    Panorama: 2/5 – Escursione a valle, nel bosco, con veduta sulle Pale dalla Malga
    Passeggino: Si

    L’escursione alla Malga Fratazza è quanto di più semplice si possa chiedere. Totalmente in piano, parte dal bosco dietro al camping e continua su un selciato fino alla malga. Il sentiero è adatto a chiunque, anche con le scarpe da ginnastica, passeggini di qualsiasi tipo. Mai faticoso, i bambini apprezzeranno. Non c’è molto da dire, l’escursione è breve ma piacevole da fare con la famiglia.

     

  • Escursione a Malga Juribello

    Escursione: Malga Juribello.
    Luogo: L’escursione parte presso un tornate scendendo da passo rolle verso Tonadico
    Condizioni Meteo : Soleggiato
    Difficoltà: Escursione Facile, sterrata pianeggiante con l’ultimo tratto in salita.
    Durata: 1h
    Panorama: 4/5 – Dalla malga la vista sulle pale è straordinaria
    Passeggino: Si, meglio da trekking soprattutto nell’ultimo tratto.

    Scendendo da Passo Rolle verso il parco di Paneveggio, all’incirca al terzo tornante dopo la Malga Rolle, parcheggiate l’auto e iniziate il sentiero che si trova proprio sul tornate. Una sterrata larga e facile si addentra nel bosco e resta pianeggiante per buona parte del percorso.
    Quando la strada nell’ultima parte comincia a salire significa che siamo quasi arrivati. Il bosco di dirada, si intravedono le Pale ed ecco sbucare la Malga Juribello che offre oltre al classico ristoro, diverso spazio su prato per consumare il proprio pranzo al sacco e riempire di acqua le borracce al classico fontanone di legno.

    Il ritorno è sulla stessa sterrata dell’andata, altrimenti potreste decide di continuare verso le Pale, per raggiungere la Baita Segantini. Le possibilità sono tantissime.

     

  • Escursione ad anello al rifugio Bonatti

    Il rifugio Bonatti

    Escursione: Doppia navetta. Poi si sale poco oltre la fermata.
    Luogo:Valle d'Aosta - Val Ferret
    Condizioni Meteo :Soleggiato
    Difficoltà: Escursione resa faticosa dal passaggio nel bosco nelle giornate afose. Effetto serra garantito.
    Durata:4h l'anello
    Panorama:5/5 - Paesaggio eccezionale. Il top della valle d'Aosta è davanti ai vostri occhi.
    Avvistamenti : No.
    Passeggino:No.

    4.2 km, 04:50:41

     

    Una delle classiche escursione in valle d'Aosta è la salita al gettonatissimo rifugio Bonatti che fu tra i più grandi, se non il più grande, scalatori italiani.
    Va fatta una doverosa introduzione però a questo sentiero. In agosto è semi impraticabile e difficile da raggiungere comodamente. Tanto per cominciare l'accesso alla val Ferret è regolamentato ad orari e c'è proprio un limite fisico di automobili che riescono a starci dentro. Ammesso che riusciate a salire in auto c'è da sborsare un'enormità per il parcheggio. (presumo che a giugno sia tutto più semplice.)
    L'alternativa a questa follia di traffico montano è quella di prendere le navette che partono da Courmayer e salgono per le due vallate, Val Ferret e Val Veny. Bisogna quindi trovare un posto (non a pagamento, quindi svegliatevi presto) dove lasciare l'auto o anche in paese e zone limitrofe il salasso è garantito.
    Noi abbiamo preso la prima navetta di fronte ad un supermercato distante qualche centinaio di metri dal bivio per le vallate, quindi fate attenzione che sia quello per la Val Ferret. Siete riusciti a salire? Bene ora la prossima destinazione è Plancipieux, dove si scende e si aspetta una seconda navetta che finalmente ci porta sotto l'inizio del sentiero per il rifugio. Tutta questa tribolata va fatta ovviamente anche al ritorno, controllando sempre le tabelle degli orari per non rischiare di restare in valle e doversela fare a piedi.

     

    Ok, se tutto questo non vi ha scoraggiati iniziamo l'escursione. Il sentiero inizia subito ripido nel bosco verdeggiante, pieno di piante, fiori, colori. Gli occhi ringraziano, il fiato un pò meno a causa dell'effetto serra che si crea in questo bosco per il caldo d'Agosto. Il sentiero comunque non è mai impegnativo a livello tecnico, c'è solo un discreto dislivello da affrontare e il caldo non aiuta.
    Usciti dal bosco la strada da fare è poca, il rifugio è ben visibile in alto, la montagna è rigata da diversi sentieri, quelli diretti, quelli più dolci.

    Il sentiero nel bosco

    Ci godiamo i prati del rifugio

    Arrivati al rifugio ci stendiamo dove troviamo uno spazietto e ci rinfreschiamo alla freschissima fontana. E' pieno di gente, dentro e fuori, cosa insolita per la valle d'Aosta che conoscevamo fin'ora, sempre libera da calche, sempre super accogliente. Nonostante tutto riusciamo a prendere una birra e a goderci il sole giocando a carte.
    Verso le 15.30, proprio come ci disse una signora sulla navetta, il rifugio si svuota. Nel giro di 30 minuti restiamo quasi soli, a farci compagnia solo qualche straniero. Adesso finalmente ci godiamo calma e relax, ma non possiamo sostare troppo perché al contrario degli altri noi chiuderemo un giro ad anello.
    Proprio dietro il rifugio infatti c'è una traccia segnata e ben visibile che sale per un breve tratto e poi comincia a scendere verso sinistra. Il sentiero è bellissimo, tutta un'altra cosa rispetto al breve e faticoso sentiero dell'andata. Sempre panoramico, sempre ventilato, a saperlo prima avremmo fatto il giro al contrario. Superato un piccolo agglomerato di case abbandonate, che meritano però una foto, continiamo a scendere avendo sempre il Bonatti sulla nostra sinistra.

    Si scende! Qualcuno ha visto nonno Cesar?

    Il Bonatti visto dal sentiero del ritorno

    Il sentiero torna senza difficoltà qualche tornante sopra dove era l'attacco del sentiero di andata, quindi a bordo strada, e si cammina fino a tornare alla prima delle due navette per tornare alla nostra auto.
    Studiate il sentiero e fatelo come più vi piace, ma mi sento di consigliarvi di seguire al contrario la traccia GPX perché a mio avviso è decisamente più interessante l'escursione se affrontata in questo modo.

     

     

    Il video dell'escursione

     

  • Escursione ai laghi di Bombasel e Cermislandia

    Escursione: Dall'alpe di Cermis fino ai laghetti di Bombasel
    Luogo:Alpe di Cermis
    Condizioni Meteo :Nuvoloso
    Difficoltà:Escursione semplice senza dislivelli impegnativi se non la conca da e per la seggiovia.
    Durata:0.50h  - Semi anello, per 6,7 km
    Panorama:5/5 - In cima all'alpe di Cermis c'è un punto panoramico (PANORAMIO) da cui vedere tutte le montagne circostanti nel raggio di km, fino alle dolomiti di Brenta e le Ortles
    Avvistamenti : No
    Passeggino:No

    Lago di Bombasel superiore

    2.2 km, 00:50:14

     

    Questa escursione è perfetta per i bambini, soprattutto in una giornata di sole, preferibilmente calda. Parcheggiamo l'auto sull'alpe di Cermis (pochissimi posti) e prendiamo l'ovovia a metà percorso, cioè già molto sopra Cavalese. Scesi dall'ovovia prendiamo una seggiovia subito adiacente e raggiungiamo la sommità dell'alpe di Cermis (36 euro totali per la famiglia). Da qui parte l'escursione semplice fino ai laghi di Bombasel. Tralasciamo per ora il punto panoramico e scendiamo a destra lungo la ripida pista da sci, fino ad un altro rifugio con laghetto poco sotto. Da qui parte un sentiero che scende ancora, a gradoni alti con cordino metallico per aiutarsi, ma mai pericoloso, che porta all'inizio del vero sentiero che costeggia il Cimon del To della Trappola e sale senza grosse pendenze su pietraia bella grossa.

    Lago di Bombasel inferiore

    Il sentiero per i laghi, scendendo verso l'alpe cermis

    Arrivati ai laghetti toglietevi gli scarponi e immergete i piedi nelle loro limpide acque, gelide e rigeneranti, tra tanti pesciolini e girini che vi sguazzeranno intorno. Prendetevi tutto il tempo che vi occorre e poi ripercorrete il sentiero a ritroso fino agli impianti. Salite al punto panoramio e godetevi la bellezza delle montagne visibili per km, fino alle Ortles. Scesi alla stazione di mezzo dell'ovovia, regalate una mezz'ora di giochi ai vostri bimbi a Cermislandia, e portatevi un cambio, visto che ci sono tra i tanti, anche i giochi d'acqua!

  • Escursione ai laghi di Colbricon

    Escursione: Sul passo rolle, all'altezza di Malga Rolle
    Luogo: Passo Rolle
    Condizioni Meteo : Variabile
    Difficoltà: Escursione pianeggiante con qualche salitella qua e la.
    Durata: 50 minuti - 2,2km sola andata
    Panorama: 2/5 - I laghi di colbricon sono bellissimi e perfetti per un bel picnic in famiglia.
    Avvistamenti : No
    Passeggino: No - A meno che non sia un ottimo passeggino da trekking ed in qualche punto siete disposti a tirarlo su a mano.

    Il rifugio Colbricon, presso i laghetti

    2.2 km, 00:47:38

     

    Escursione bella e facile dalle parti di passo Rolle, poco sopra il Parco di Paneveggio dove è possibile fare un'altra bella escursione ed attraversare un ponte sospeso, il sentiero Marciò. Lasciata la macchina nel parcheggio subito sotto la malga Rolle, da dove si vedono le seggiovie e le piste da sci, qualche tornante prima della sommità del passo, c'è un cartello della fermata della corriera. Li inizia il sentiero nr.348 che porta ai laghi di Colbricon e al rifugio omonimo. Il sentiero è davvero facile, non c'è possibilità di perdersi, e con un buon passo in 30/40 minuti si è già ai laghi, ma al passo di bambino, tra una foto e l'altra i minuti potrebbero salire a 50.

    Il laghetto inferiore

    Laghetto superiore

    Il posto è bello ed interessante perché ci sono cartelli informativi che ci raccontano la storia dell'uomo primitivo che viveva qua dall'alba dei tempi. Vista la brevità dell'escursione potete affrontarla anche come sgambata in una giornata all'insegna del relax. Si torna sui propri passi, riprendendo il sentiero dell'andata.

  • Escursione ai Prati di Croda Rossa

    2.2 km, 01:23:22

     

    4.1 km, 01:21:57

     

    Escursione: Prati di Croda Rossa
    Luogo: Sesto
    Condizioni Meteo : Soleggiato
    Difficoltà: Facile lungo tutto il percorso.
    Durata:3h totali divise in: 1,30 il sentiero in quota, 1.30h dalla stazione a monte al parcheggio a valle.
    Panorama= 4/5
    Passeggino= Si, su tutto il percorso la prima parte, sebbene in alcuni punti sia necessario districarsi tra qualche radice o roccia. Nella seconda parte se seguite la traccia gps una  discesa abbastanza ripida che potrebbe risultare molto impegnativa.

    Si parte dalla cabinovia ai Bagni di Moso, in Val Fiscalina, salendo fino ai prati di Croda Rossa, nelle Dolomiti di Sesto. Il paesaggio è straordinario. C’è molta gente, tanti bambini, forse tutti venuti a vedere l’unico branco di Renne presente sul territorio nazionale.

    È presente anche un bel parco giochi, dove far sfogare i vostri bambini.

    La prima parte dell’escursione l’abbiamo fatta in quota. Partendo dal parco giochi di fronte al rifugio Rudi percorriamo un anello che tagliando una pista da sci offre una bella visuale del monte Elmo, che si trova a cavallo del confine tra Italia e Austria. Tutto il sentiero viene percorso con i soliti passeggini cittadini, quindi con ruote piccole e tradizionali. Sebbene ci siano sassoloni e non brecciolino riusciamo a districarci fino all’ingresso nella parte boscosa, dove visitiamo il covo del bracconiere. Proseguiamo uscendo dal bosco, girando a destra e tornando su una grande sterrata che in salita costeggia le dolomiti, arrivando ad una capanna con tavolo da picnic. Si prosegue attraversando nuovamente la pista da sci fino a trovarci molto più in alto del rifugio di partenza.
    Continuando si raggiunge il rifugio Prati di Croda Rossa, anche qui presenti giochi e scivoli per bambini.

    La seconda parte dell’escursione, svoltasi dopo pranzo e dopo aver fatto sfogare un po’ i pargoli, ci vede scendere sul sentiero numero 15 verso il fondo valle, alla partenza della cabinovia. Sebbene non presenti alcun tipo di difficoltà vista la sterrata semplicissima, chi ha i passeggini deve badare bene a non lasciarla mai. Noi abbiamo lasciato la sterrata all’altezza di una vecchia capanna in legno, sulla sinistra rispetto ad un tornante che gira verso destra, che presumo tagli notevolmente il percorso ma con i passeggini ci siamo trovati nell’unica situazione scomoda dell’escursione, vista la ripidità di quella che penso sia una pista da sci e dai sassi di grandi dimensioni presenti su quello che rassomigliava un sentiero.

    Fattibile, per carità, ma credo che anche un passeggino da trekking avrebbe avuto delle difficoltà, essendo davvero molto ripida la discesa.

    Si passa sotto gli ultimi due piloni della cabinovia e si esce al parcheggio.

     

     

  • Escursione al Corno Bianco una vetta perfetta per i bambini

    Escursione: Dal passo Oclini fino alla vetta del Corno Bianco riscendendo per la malga Gurndin
    Luogo: Passo Oclini
    Condizioni Meteo : Sole
    Difficoltà: Escursione tutta in salita nella prima parte fino alla vetta. Poi in discesa e pianeggiante.
    Durata: 5h - A passo di bambino, per un totale di 4.6km
    Panorama: 5/5 - Visuale panoramica a 360 gradi
    Avvistamenti : No
    Passeggino: No - Solo dal parcheggio alla Malga Gurndin

    In cima al Corno Bianco

    4.5 km, 05:41:57

    Volevo far conquistare una vetta ai miei bambini, fargli provare l'emozione di arrampicarsi su una montagna e sapere che oltre non si poteva andare. Nelle dolomiti c'è una montagna perfetta per questo, il Corno Bianco. Perfetta perché ci si arrampica su roccia, si arriva ad una croce di vetta, e c'è persino un punto dove ci si può aiutare con una corda metallica, anche se il sentiero non è mai esposto o pericoloso.

    Raggiungiamo il Passo Oclini, passando per il passo di Lavazè. Qui c'è un ampio parcheggio, gratuito, ma la regola è sempre la stessa, cercare di arrivare presto, altrimenti il rischio di non parcheggiare è quasi certezza. Subito dietro la bellissima baita adiacente il parcheggio parte un sentiero che sale dritto per dritto verso il Corno Bianco, visibile sin da subito. Ci rendiamo quindi subito conto di quello che sarà il nostro obiettivo di oggi. Passiamo per prati erbosi, poi al cambiare della pendenza, dove la salita si inasprisce e il terreno diventa ghiaioso e pietroso, siamo circondati da pino mugo, una pianta bellissima che rende il paesaggio circostante molto molto piacevole.

    La malga Gurndin vista dal Corno Bianco

    Il corno Nero, visto dai pascoli della Malga Gurndin

    La salita non è molto impegnativa ma è faticosa, soprattutto un lungo tratto da affrontare su scaloni ricavati nella terra, molto alti, che fanno tirare il fiato. C'è un bivio, ma seguiremo queste indicazioni più tardi, sulla via del ritorno.
    Il pino mugo sparisce, siamo sotto la vetta, si vede la croce. Facciamo ancora qualche tornate, poi una nuova deviazione. Saliamo a destra, dove vediamo il cordino metallico per aiutarsi, sono gli ultimi metri.
    Finalmente siamo in cima al Corno Bianco, il paesaggio da quassù, a 2316m, è entusiasmante. Si vede il Latemar, il Corno Nero e la nostra prossima meta, la malga Gurndin.

    Facciamo sosta e ci godiamo l'aria frizzantina, ci sono diversi bambini, è davvero un'escursione molto bella da fare con loro. Scendiamo e al bivio incontrato all'andata prendiamo l'indicazione per la malga Gurndin, scendendo di nuovo tra pino mugo e pietraia, fino a che si raggiungono i pascoli della malga e la malga stessa. Qui la sosta è consigliatissima, i prezzi sono popolari, cosa insolita per queste zone, e cibo e birra sono di qualità.

    Il ritorno è agevole, su una sterrata non troppo lunga e completamente pianeggiante, che chiude ad anello il nostro giro tornando al punto di partenza.

  • Escursione al Gigante Baranci

    5.1 km, 03:10:49

    Escursione: Rifugio Gigante Baranci
    Luogo: San Candido
    Condizioni Meteo : Soleggiato
    Difficoltà: Passeggiata semplice in discesa.
    Durata: 1,5h
    Panorama= 2/5
    Passeggino= Si, ed è tutta discesa.

    Passeggiata semplice semplice che parte da San Candido. Come al solito cerchiamo di fare solo la parte piacevole altrimenti i bimbi, piccolissimi non camminerebbero. Saliamo con l’impianto, sola andata, fino al rifugio Gigante Baranci. Posto incredibile per i bambini, c’è di tutto, dal parco avventura alla pista monorotaia che torna alla base della seggiovia.

    Sulla sinistra del Gigante Baranci parte una mulattiera che si inoltra nel bosco, e prosegue per un bel tratto fino ai piedi della montagna. Girate a sinistra, tenete la mulattiera, direzione fondovalle, rifugio Jora. Il sentiero è sempre semplice, mai difficoltoso, giusto una salita se proprio vogliamo fare i pignoli prima di arrivare al rifugio Jora.

    Da qui, a metà pistà, c’è un bel panorama su San Candido e alle nostre spalle del Baranci, il gruppo montuoso. Il rifugio Jora è davvero carino e ben tenuto, pranziamo al sacco e con una birra gelata, un po’ di sole in compagnia delle mucche e poi ripartiamo nel primo pomeriggio per tornare al parcheggio di fondo valle.

     

  • Escursione al lago di Anterselva

    4.3 km, 06:27:38

    Escursione: Lago di Anterselva
    Luogo: Anterselva
    Condizioni Meteo : Sole e caldo
    Difficoltà: Facile lungo tutto il percorso.
    Durata: 2h circa tutto il giro, ma vi consiglio di fermarvi a pranzare sui prati intorno al lago e prendervela comoda
    Panorama= 3/5 – Scenario molto suggestivo, merita sicuramente una visita
    Passeggino= Si, ma ci sono dei tratti in cui va sollevato per scendere o salire alcuni punti dove non riuscirebbe a passare. Per il resto nessun problema.

    Il lago di Anterselva, situato a circa 1650m d’altezza, è circondato da splendidi boschi di conifere e poco distante da passo Stalle, valico alpino che porta in Austria.È raggiungibile percorrendo la valle di Anterselva, fino a raggiungere l’ampio parcheggio a pagamento all’inizio del lago.

    Lasciata la macchina e caricati i bimbi nei passeggini cominciamo la nostra passeggiata fino a raggiungere le sponde del lago, che almeno in questo inizio d’escursione non è nemmeno affollatissimo. Scegliamo di proseguire verso la sponda sinistra, costeggiando il lago e fermandoci di tanto in tanto per fare qualche fotografia ed ammirare il paesaggio. Sebbene sia possibile percorrere l’intero anello con i passeggini, in alcuni punti abbiamo dovuto sollevarli e portarli a mano, mentre nella seconda parte non ci sono grosse difficoltà, la sterrata è sempre percorribile.

    A metà giro, dopo nemmeno 1h di cammino di raggiunge un’ampia area di verde, dove c’è l’immancabile rifugio e le persone con le game sotto al tavolo. Volendo solo mangiare alla baita potreste arrivare con la macchina, ma il parcheggio è piccolo e non credo ne valga la pena, vista la brevità dell’escursione.

    Il nostro pranzo al sacco viene consumato all’ombra di un albero, con i bimbi pronti a fare un tuffo nelle acque gelide del lago, nonostante la calda giornata di luglio. Vicino al rifugio c’è una fontana dove poter fare rifornimento di acqua freschissima.

    Il nostro giro prosegue dopo pranzo sulla sponda opposta, anche se in realtà bisogna attraversare la statale e inerpicarsi nel bosco, guadagnando una posizione sopraelevata sul lago. Si prosegue nel bosco per una mezz’ora, si arriva ad un gioco che consiste nel tirare le pigne dentro un cerchio di legno di diverse dimensioni, e si costeggia ancora la statale dove troviamo un rifugio per piccoli daini.

    Attraversiamo un ponte che ci riporta al bivio di partenza dove è iniziata l’escursione, e da li al parcheggio.

     

     

  • Escursione al lago di Braies

    Escursione: Lago di Braies
    Luogo: Braies
    Condizioni Meteo : Sole e caldo
    Difficoltà: Facile lungo tutto il percorso.
    Durata: 2h circa tutto il giro, ma vi consiglio di fermarvi a pranzare sui prati intorno al lago e prendervela comoda
    Panorama= 5/5 –Il Lago di Braies è assolutamente straordinario
    Passeggino= L’abbiamo fatta con gli zainetti porta bimbo, a parte qualche passaggio con scale abbastanza ripide sul sentiero a sinistra dove potete sollevarlo. Se percorrete il lato destro del lago è tutta sterrata fino all’altra estremità del lago stesso.

    Percorrendo la stupenda valle di Braies si arriva al lago omonimo, incantevole oasi dolomitica capace di emozionare grazie alla sua bellezza. Parcheggiate l’auto in uno dei tanti posteggi, anche il più lontano è distante qualche centinaio di metri.

    Arrivati sulle sponde si può decidere come affrontare il giro, in senso orario o antiorario. Camminando verso sinistra, oltrepassando il rifugio e la capanna ormeggio delle barche, il sentiero inizia in pianura su una comoda sterrata. Non è mai impegnativo, se non per una salita a metà tragitto dove potreste incontrare delle difficoltà con i passeggini, sia in salita che in discesa, dove sarà necessario trasportarlo a braccia.

    Innumerevoli gli scorci, se siete appassionati di fotografia siate certi di andare con la memoria vuota, le occasioni per fermarsi ad ammiare il panorama e fare qualche foto di certo non mancano.

    Sulla sponda opposta a quella di partenza troviamo un tavolino e decidiamo di fermarci per la merenda, che poi diventa bagno per i bambini e quindi relax e pranzo. L’acqua è calda, i bambini si divertono. Pesciolini e qualche uccellino vengono a raccogliere le briciole.

    Ripartiamo per tornare all’inizio del percorso, stavolta senza difficoltà, sterrata comoda e larga che costeggia il lago con ampi spazi per fermarsi a consumare il pranzo al sacco, se non l’avete già fatto. Il giro chiude in prossimità del rifugio dove è iniziato.

     

  • Escursione al lago di Calaita

    Escursione: Lago di Calaita con partenza da Malga Crel
    Luogo: San Martino di Castrozza
    Condizioni Meteo : Pioggia costante
    Difficoltà: Escursione facile ma con un passaggio nel bosco abbastanza impegnativo.
    Durata: 2,15h a cui vanno sommati gli spostamenti con le navette
    Panorama= 2/5 – Escursione nel bosco, con bella visuale sulle pale arrivati al lago.
    Passeggino : NO

    Ci sono diversi modi per raggiungere il lago di Calaita, tra cui San martino di Castrozza. Farla tutta a piedi sotto l’acqua sarebbe stato davvero troppo, abbiamo deciso quindi di prendere la navetta che parte dalla stazione degli autobus e farci portare fino a malga Crel. Da li inizia una lunga mulattiera che passa attraverso i boschi di San Martino, quasi totalmente pianeggiante, che percorriamo sotto una pioggia incessante e senza incontrare mai nessuno.

    Quando arriviamo alla deviazione per Calaita la strada bianca diventa un sentiero nel bosco, uno stacco di qualche centinaia di metri ma impegnativo (soprattutto con i bimbi sulle spalle), dove abbiamo la sfortuna di incontrare due signori a cavallo che scendevano su rocce bagnate e scivolose. Riesco a trovare un punto dove farli passare, temendo che uno dei cavalli ci franasse addosso. Superato questo punto ci troviamo sulla sommità del bosco dove riparte la mulattiera che finalmente esce dalla macchia e regala una visuale del lago meta dell’escursione e dell’albergo Miralago.

    Facciamo la conoscenza di un simpaticissimo signore che ci da una mano a portare gli zaini (si, oltre gli zainetti porta bimbi c’è lo zaino del pranzo!) che ci racconta un po’ la storia di questi boschi, ci consiglia qualche escursione e una volta raggiunto l’albergo Miralago ci saluta e torna indietro.

    I miei piccolini sono stanchi, bagnati ed affamati. I proprietari del rifugio sono gentilissimi, forse perché capiscono la situazione, e ci lasciano mangiare il nostro pranzo al sacco all’interno, al caldo. Ringraziamo consumando due birre e un piatto di pasta per i bambini.

    Per tornare abbiamo preso l’ultima corriera delle 14 che ci ha portati a Fiera di Primiero. Dopo un giro in paese riprendiamo la corriera che ci riporta a San Martino.

     

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