Città
Paestum
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Una volta conosciuta come Poseidonia quando a dominare erano i greci, rinominata Paistom sotto il dominio dei Lucani ed infine Paestum, quando a comandare erano gli antichi romani.
In campania, nel sud della regione, c'è questa perla che lascia i visitatori a bocca aperta, un sito archeologico dove è possibile ammirare i resti di una delle più antiche città che ha subito nel corso degli anni il dominio di diverse civiltà. Con i suoi templi ancora intatti, enormi, maestosi, con le sue domus dei ricchi nobili romani, con le sue mura pronte a difenderla.
L'area archeologica è molto vasta e la visita è libera, ci si può muovere in totale indipendenza, leggendo le informazioni sui pannelli antistanti i vari punti di interesse oppure scaricando l'applicazione che ci spiegherà cosa stiamo ammirando. Oppure si può prendere una guida. I bambini possono muoversi liberamente senza rischio di fare danno, quindi mamme e papà niente paura.
Inoltre nel costo del biglietto è compreso il museo antistante gli scavi, dove ci sono altre testimonianze delle civiltà che nel corso dei secoli hanno dominato questa città, come l'armatura lucana ben conservata qui esposta.
Un'esperienza molto gratificante da non mancare se si è in zona ma sicuramente da visitare anche in maniera programmata.
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I trulli di Alberobello
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Alberobello è davvero unica nel suo genere. Venendo da Matera, quando ormai mancavano una ventina di chilometri, abbiamo cominciato a vedere qualche trullo qua e la, per poi arrivare nel nostro trullo, quello che ci avrebbe ospitati per la notte, che però non era nella zona monti, famosa per avere solo trulli, ma era in mezzo a palazzi decisamente più recenti.
La struttura dei trulli è davvero caratteristica, con quel tetto tondo e spiovente che lo fa sembrare la casa dei puffi. In realtà quel tetto ha una funzione ben precisa. Raccogliere l'acqua piovana, per non mandarla sprecata. Infatti ogni trullo ha un cornicione in muratura che termina con un beccuccio dove sotto si metteva un recipiente per conservare l'acqua.
Il trullo sovrano che era proprio dietro il nostro è visitabile per un costo davvero accessibile, due euro. Dentro è possibile vedere come era l'ambiente di uno dei trulli più grandi, quello del signorotto locale, con diverse stanze e una cucina molto grande. C'era persino la stanza per gli ospiti e quando questi non c'erano al loro posto un telaio che veniva usato per filare. La stanza dei signorotti locali era messa in posizione strategica, proprio all'ingresso del trullo, con una feritoia che puntava dritta all'uscio di casa dalla quale, in caso di necessità, ci si poteva difendere sparando.
Lasciato il trullo sovrano e superata la Basilica dei santi Cosma e Damiano inizia il corso pedonale di Alberobello, tutto bianco e accecante di giorno quanto pittoresco di notte. Arrivati alla scalinata alla fine della piazza principale comincia il rione monti, la zona più turistica della città. Qui si è circondati dai trulli che però sono per la maggior parte attività commerciali, e questo è un gran peccato. La maggior parte vende chincaglieria come calamite e souvenir, c'è qualche bar ogni tanto, un ristopub qua e la. Vi consiglio di entrare nel bar in fondo alla strada, al costo di un caffè è possibile salire sulla terrazza e guardarsi intorno a 360°, servizio che ho poi scoperto essere offerto un pò da tutti i negozi.. basta comprare!
In fondo, poco prima di uscire dalla zona, che va girata in lungo e largo mi raccomando, c'è la chiesa trullo di Sant'Antonio da Padova, ma c'è una funzione in corso e non possiamo entrare a visitarla.
Un pò deluso dai tanti negozi chiedo dove è possibile vedere una zona più autentica e vengo indirizzato verso il rione piccolo, dove ci sono luminarie (spente perché mattina) e molta meno gente. Qui indubbiamente i trulli sono abitati, anche se non mancano alberghi e b&b. Non perdetevi il belvedere, avrete una visione d'insieme sui trulli davvero spettacolare.
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I Sassi di Matera
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Quindici anni fa quando visitai matera, oltre che restare affascinato dalla sua bellezza ed unicità, mi rimase molto impresso un cartello affisso su un muretto, da parte forse del sindaco, purtroppo questo non lo ricordo bene, che lamentava appunto la costruzione dello stesso da parte della produzione del film "La passione di Cristo" di Mel Gibson, sostenendo che avrebbe poi dovuto essere abbattuto per non snaturare la storicità del luogo. Adesso di tutto questo non esiste più traccia, non ne parla più nessuno nè nessuno sa nulla, sebbene io abbia chiesto a tutti, ma proprio tutti, dai giovani ai più anziani.
Raccontato questo piccolo aneddoto veniamo a Matera e ai suoi sassi.
A gennaio non c'è molta gente, molta di più di quella che mi aspettavo, ma non c'è ressa, si passeggia benissimo, si riesce ad entrare ovunque pressapoco subito.
Da piazza pascoli c'è il primo colpo d'occhio sui sassi, in forte contrasto con la città che abbiamo alle spalle. Riprendiamo la marcia e percorriamo il corso principale di Matera, per arrivare fino a piazza Duomo, dove inizia il vero e proprio tour all'interno dei Sassi, con la Cattedrale di Maria Santissima della Bruna e di Sant'Eustachio. Costo per la famiglia 2 euro.
Usciti dalla Cattedrale scendiamo tra i vecchi sassi guidati dall'istinto, non seguendo un percorso stabilito ma cercando di indirizzare la nostra visita verso il punto di partenza, così da fare un giro ad anello della città.
Tra un vicolo e l'altro raggiungiamo il corso principale dei sassi, via Madonna delle Virtù, e la seguiamo fino sopra al ponte Tibetano. Da qui per un sentiero non difficile, ma scomodo, scendiamo fino al ponte, circondati dal canyon naturale attorno al torrente Gravina. Attraversato il ponte si può continuare a salire fino al promontorio da cui i sassi di Matera si riescono a vedere nella loro interezza. Io su quel promontorio ci andai con l'auto, adesso ci si arriva solo con l'autobus, o a piedi risalendo appunto il sentiero che riparte non appena attraversato il ponte tibetano.
Tornati su via Madonna delle Virtù proseguiamo verso la "casa grotta", abitazione che ci mostra come viveno a Matera fino agli anni '50, quando la popolazione venne ricollocata in abitazioni decisamente più moderne. All'interno della casa grotta il posto d'onore è dell'asino, fonte di reddito e forza lavoro della famiglia. E' nella parte più calda della casa, più riparato, e spesso i suoi escrementi venivano utilizzati per scaldare l'ambiente, che comprendeva una cucina, un unica sala con letto matrimoniale (molto rialzato per proteggersi dall'umidità), mini tavolino attorno al quale si svolgeva la vita della famiglia, dalla colazione al pasto serale, e una cantina dove conservare letamene e paglia.
Stando a quanto ci ha detto la guida è l'unica vera abitazione riconosciuta e storica, dove hanno realmente vissuto delle persone. Le altre chissà. Insieme alla casa è possibile visitare altri due ambineti, una chiesa ruprestre e una grotta scavata nella roccia per conservare la neve.
Dopo una fugace visita alla chiesa ruprestre di San Pietro Caveoso saliamo sullo sperone di roccia dove c'è la chiesa rupestre di Santa Maria dell'Idris e un altro bel punto panoramico su Matera e sul canyon sottostante.
Da qui, in pochi minuti torniamo al belvedere di piazza Pascoli da dove questo bel giro era iniziato.
Per chi volesse una guida sappiate che Matera ne è piena, verranno loro a cercarvi, quindi se avete tempo e non avete bambini da controllare, approfittatene!
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Borghetto sul Mincio
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Nel Mantovano, sul Mincio, c'è un borgo piccolo piccolo. ma così piccolo che attraversarlo tutto saranno si e no 100 metri. Ma è delizioso, molto carino, una bomboniera per i turisti. Ci si arriva attraversando il Ponte Visconteo. Negli ultimi secoli questo luogo è stato testimone di scontri in diversi conflitti, prima con Napoleone contro gli austriaci, più recentemente in epoca risorgimentale tra piemontesi e.. austriaci, sempre loro si. A dire il vero non c'è molto da dire su questo borgo, tranne sulla sua unicità e bellezza che lo ha portato ad essere uno dei "borghi più belli d'italia".
Se vi capita di passare da quelle parti fermatevi, prendete giusto un caffè visti i prezzi che ci sono in giro, oppure ristoratevi in uno dei tanti locali che ci sono, perchè ci sono praticamente solo quelli, ristoranti e bar. Una passeggiata lungo il fiume e ripartite per la vostro viaggio!
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Chioggia, o come molti la chiamano, "la piccola Venezia", si trova nella parte sud della laguna Veneta proprio dove inizia il delta del Po. Sicuramente affascinante, anche se lontana parente della cugina ben più conosciuta e visitata, Chioggia mi ha lasciato un pò l'amaro in bocca per via del.. traffico. Nonostante fosse Settembre nemmeno nel centro pedonale potevi cammiare a testa in su senza doverti preoccupare delle auto, che un pò come a Roma hanno permessi per girare ovunque.
Si può scegliere ovviamente di cammiare lungo uno dei due canali che costeggiano il centro, e così scelto il canale di destra (guardando la laguna direzione Venezia), il traffico sparisce (ma le macchine parcheggiate no) e si può camminare più tranquillmente.
Insomma bella, colorata, camminare lungo i canali ed arrivare alla piazza che da sulla laguna, tutto molto affascinante e divertente, anche per i bambini. Ma è come se le mancasse qualcosa. Sono chiaramente giudizi personali e sono sicuro che molti l'avranno apprezzata di più di quanto abbia fatto io.
Ovviamente è tutto carissimo, proprio come nella più blasonata Venezia. Si paga tutto, il bagno, l'acqua, qualsiasi cosa. Tranne i sorrisi, che giuro avrei volentieri pagato per vederne, ma anche qui come a Venezia ce ne sono pochi. Peccato.
La cosa che più ci ha fatto sorridere e che è finita sui giornali in questi giorni è la chiesa che accetta offerte con il... bancomat. Esatto, c'è il pos in chiesa, per l'offerta che offerta proprio non è visto che c'è un tariffario..
Quando vi capita di scendere lungo l'Adriatico fateci un salto, la città è graziosa e sicuramente vi può regalare un paio d'ore di intrattenimento, tra passeggiate caratteristiche lungo i canali, qualche foto, e magari un aperitvo guardando la laguna.
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