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Città

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In queste festività natalizie Gaeta si illumina a giorno con le bellissime luminarie che da qualche anno rallegrano il natale dei grande e dei più piccini. Basta fare una passeggiata per il centro per ammirare installazioni davvero ben fatte, coloratissime e simpaticissime. Come il polipo qui sopra, che da il benvenuto a tutti i visitatori.

Nelle vie del centro troviamo il pesce appeso ai palazzi, che grazie alla giornata fredda e ventosa che ci ha fatto da cornice, sembrava quasi nuotare nel mare. Incontriamo la casina di Babbo Natale, proprio nel centro di Gaeta e continuiamo fino alle palle di natale che formano un lungo corridoio che porta al mercatino natalizio con pista di pattinaggio e albero di natale che cambia colore. 

Le luminarie di Gaeta sono quindi un'attrazione per grandi e piccini, per passare un pomeriggio in allegria in attesa del Natale.

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Non visitavo Gubbio da almeno 15 anni, e non me la ricordavo cosi bella ed immersa nel verde. Stavolta sono andato con tutta la famiglia, in una domenica di Aprile piena di sole. La cosa che salta all'occhio sin da subito è che ormai Gubbio è la città di Don Matteo. Ovunque ci sono foto degli attori. Soprattutto nei posti che sono stati teatro della Fiction del prete detective, e molta gente si diverte a visitare quei luoghi visti prima solo in tv. Anche i miei bambini hanno strappato un sorriso ai turisti quando in Piazza Grande hanno gridato "Papà, la caserma di Don Matteo!!".

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Parcheggiata l'auto fuori dalle mura ci si incammina per le sue vie piene di vita e di storia. Ma anche di tradizioni. Mi ricordo di aver preso la patente di matto quando avevo 19 anni, dovetti girare 3 volte intorno alla Fontana del Bergello, e il mio amico di Eugubino finalmente potè patentarmi. Si, è necessario un eugubino DOC per ricevere il titolo!! Assistetti anche ad una gara di Balestrieri, che si svolge durante il Palio dei Balestrieri.

Da piazza Grande si arriva fino alla bidonvia che porta sul Monte Ingino (circa 6 euro a persona), meta della tradizionale corsa dei Ceri che si svolge ogni anno nella cittadina. In cima al Monte Ingino, raggiungibile anche a piedi, c'è la Basilica di Sant'Ubaldo, che custodisce i ceri durante l'anno. 

La vista che si gode su Gubbio dal Monte Ingino è davvero fantastica.

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Tornando fuori le mura per far svagare un pò i bambini siamo andati nel parco comunale, dove per chi volesse è possibile visitare l'antico Teatro Romano, risalente al 20 a.c. quando Gubbio era conosciuta ancora come Iguvium. L'edificio poteva accogliere circa 6000 spettatori, un numero importante per l'epoca. C'è un tornello, si pagano 3 euro, si entra. Niente di più semplice.

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Se proprio devo fare un appunto lo faccio al traffico. Incredibile dover prestare continuamente attenzione alle macchine in una cittadina cosi carina, soprattuto all'interno delle mura.

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Il bellissimo borgo di Bevagna non era una tappa prevista, ma è stato una scoperta incredibile. Lungo la strada decidiamo di fermarci in questo ameno borgo per prendere un caffè, pensando che non saremmo rimasti che qualche minuto. Abbiamo invece scoperto un posto interessante, pieno di vita e di tradizioni, ed è finita che abbiamo trascorso qui il resto del pomeriggio, rimandando il resto della gita.

Bevagna è in Umbria, poco distante da Foligno. Il paesino è incantevole. Pieno di feste e tradizioni medievali, Bevagna accoglie i propri ospiti con tantissime proposte, tra cui il giro dei mestieri, che consiste nel visitare vere e proprie botteghe allestite come un tempo e che funzionano proprio come una volta.

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Si può fare un unico biglietto scontato per tutte le botteghe o visitare solo quelle che si preferisce per soli 2.50 euro a persona. Non c'è stato il tempo di vederle tutte, purtroppo il tintore non siamo riusciti a vederlo. Cartiera, Dipintore e Cereria però sono state davvero piacevoli da visitare ma soprattutto molto interessanti. Il custode, non saprei come chiamarlo, comunque la persona che si occupa della bottega, è capace di lavorare come si faceva ai tempi del medioevo, spiega per filo e per segno tutti i passaggi per la realizzazione del prodotto ed è sempre gentile. Anche i bambini di 4 e 5 anni hanno trovato queste visite interessanti.

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Al di fuori del giro dei mestieri abbiamo visitato la casa medievale con annesso il foro romano. Qui il costo è di 3 euro a persona. Ma non dovete farvi scappare la visita, interessante sotto ogni aspetto, con la guida veramente preparatissima e simpatica, che ci ha spiegato come molti usi e costumi del medioevo ancora facciano parte integrante della nostra quotidianeità, come le superstizioni ad esempio, o modi di dire che ancora oggi usiamo.

Se vi trovate in Umbria non potete perdervi Bevagna e le sue botteghe, i suoi mestieri, e la sua storia.

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Il palazzo ducale di Genzano di Roma, il palazzo Sforza Cesarini, che nella foto qui sopra non ha giustizia, merita una visita per il costo contenuto (la visita è guidata) e per la vista dalla terrazza che domina tutta genzano e il lago di Nemi. Dentro non c'è molto, arredi non ce ne sono, nel giorno della nostra visita il palazzo era custode di una mostra di quadri. C'è qualche affresco, poco di più, per colpa dei saccheggi avvenuti nel corso dei secoli.

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Il castello era il punto di passaggio per entrare nella cittadina di Genzano. Due enormi portoni sono stati negli anni il transito di migliaia di pellegrini, e anche quando il palazzo era abitato il passaggio non è mai stato negato. Inoltre ha ospitato diversi artisti famosi che venivano in Italia per il Gran Tour d'Italié!

In cima al palazzo poi la vista che spazia oltre i 180 gradi è fantastica. Si domina il borgo di Genzano e il lago di Nemi. Davvero una vista incredibile che forse da sola merità il costo del biglietto.

 

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Nerola si trova a poca distanza da Roma, nella verdeggiante Sabina. A torreggiare sull'amena località c'è il Castello Orsini, privato ma visitabile. Il castello è un albergo adatto a ricevimenti, alcune parti negli anni sono state modificate o pesantemente ristrutturate, altre forse stravolte. È in ottima conservazione.
Le visite sono possibili ma solo accompagnati da una guida, che nel nostro caso è stata più che disponibile. 

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Una buona parte del castello è adibita ad uso albergo, quindi molte stanze non sono ahimè visitabili. Il giro passa però per le cucine, per quella che era la prigione ed ora è una cantina dove stagionano formaggi e salumi, le sale colazione e ricevimento. Tutto è curato ed in ordine. Passeggiando per il castello troviamo vecchie armature, qualche gioiello, un antichissimo vestito di una bambola. Non molto a dire il vero, ma la visita è interessante.

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Finita la visita che non comprende i bastioni, si può girare liberi nel castello per curiosare un pò, senza chiaramente essere invadenti, oltrepassare le zone vietate, e disturbare gli ospiti del castello. Dai bastioni il panorama sulla Sabina è bello ed appagante. Per scendere potete rifare le scale oppure utilizzare l'ascensore a vetri installato all'interno di una torre, sicuramente d'effetto, ma forse davvero troppo moderno.

 

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